Attualità

Roma / Il 25 marzo in piazza contro “il Vertice dei padroni dell’Europa”

Per il sessantesimo anniversario del Trattato che istituì la Cee sono attesi capi di stato e di governo dell’Unione. Movimenti e territori del #Nosociale: “Un’occasione che non possiamo perdere per far sentire la nostra voce”.

28 Febbraio 2017 - 16:25

Sabato 25 marzo si terrà a Roma il vertice dei capi di stato e di governo dell’Unione europea, in occasione del sessantesimo anniversario del “Trattato di Roma”, che nel 1957 ha sancito la nascita della Cee.  Da Maastricht al Fiscal Compact, dalle guerre esportate ai confini imposti con le armi e le deportazioni, la storia della Ue è segnata dalla sempre più pressante compressione di diritti e imposizione di tagli alla spesa pubblica, lutti e sofferenze sociali per i suoi cittadini e per quanti hanno tentato di varcarne le porte.
Alla crisi economica mondiale le “élites” della Ue hanno risposto con politiche neoliberiste sempre più radicali, centralizzando decisioni fondamentali in materia di finanza, governo del territorio e politiche internazionali su organismi neanche eletti come la Bce e la Commissione europea. L’austerità imposta alle popolazioni che continua a produrre impoverimento e assenza di servizi essenziali garantisce però a banche e grandi imprese alte quote di rendita e profitti; la Ue è ormai l’Unione europea in crisi, un sistema irriformabile nelle sue istituzioni e nelle sue politiche finanziarie e di governo. Le politiche di governo e degli enti territoriali nel nostro paese sono diretta conseguenza delle decisioni prese in quei palazzi. In questo scenario, molte cose stanno cambiando: se da un lato vediamo decadere il vecchio “blocco neoliberale”, dall’altro si affacciano in maniera sempre più importante forze politiche sovraniste e nazionaliste, portatrici di un’idea di Europa costruita su basi etniche, intrise di razzismo e se non addirittura di neofascismo.

Siamo in quel “no sociale” che si è espresso nel referendum del 4 dicembre e che resiste alla crisi e lotta contro le politiche sociali ed economiche fatte su misura di chi ci governa. Siamo tra le giovani generazioni e i precari che lottano per i diritti sociali e una formazione che sia all’altezza di bisogni e desideri.  Siamo lavoratori, operai, disoccupati e gli impoveriti che si battono sui luoghi di lavoro e nelle nostre città rivendicando salario, reddito, diritto all’abitare e una qualità della vita dignitosa e desiderabile.  Siamo tra quelli che superano frontiere e fili spinati affermando con coraggio la libertà di movimento.  Siamo tra coloro che nei territori resistono con forza ai saccheggi, alle devastazioni ambientali, alle speculazioni edilizie e alle grandi infrastrutture.

Il 25 marzo è un’occasione che non possiamo perdere per far sentire la nostra voce e possiamo già promettere che il 26 e 27 maggio saremo a Taormina in occasione del G7, quando i potenti della terra si riuniranno facendo l’ennesimo affronto al Sud Italia sempre più espropriato di risorse e ricchezze. Il 25 marzo all’Europa della finanza, dei nazionalismi e dell’austerità contrapponiamo le lotte per il riscatto sociale a partire dai territori resistenti ed autonomi che contrastano i processi di espropriazione, privatizzazione e le politiche di impoverimento.
Ci vediamo il 25 marzo, ore 14 in Piazza della Repubblica!
Movimenti e territori del “No sociale”