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Roma / Ecco il Piano casa: 500 persone senz’acqua da un giorno all’altro

Ieri Acea ha effettuato il distacco in un ex albergo sulla via Prenestina, occupato dal 2012. Movimenti per il diritto all’abitare riallacciano l’acqua: “Resisteremo con ogni mezzo”. Riceviamo e pubblichiamo.

09 Ottobre 2014 - 19:18

Ieri gli abitanti dell’occupazione abitativa “4Stelle”, sulla via Prenestina, hanno visto concretizzarsi sotto i propri occhi l’articolo 5 del Piano Casa. Il provvedimento, voluto dal capo del governo Renzi e dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi, con l’articolo 5 elimina la possibilità di prendere la residenza nelle occupazioni. Questo sta provocando come effetto immediato la privazione dei servizi gestiti dal Comune, nelle grandi e nelle piccole città. Niente sanità, scuola, acqua, luce e gas per chi vive in stabili occupati. Intorno alle nove di mattina, quando la maggior parte degli occupanti era fuori a lavorare o per accompagnare i figli a scuola, due operai si sono avvicinati al muro di cinta dell’ex Euro Congress Hotel, per bloccare l’afflusso di acqua alle tubature dirette all’edificio. Difficile, praticamente impossibile, risalire a quale azienda esterna Acea abbia fatto ricorso e a chi abbia in concessione l’appalto del servizio distacchi, con quali modalità e a quali costi.

Senza preavviso sono rimaste senz’acqua 500 persone (180 nuclei familiari) di cui la maggior parte giovani coppie con figli sotto i 3 anni ed altre con anziani a carico. Non c’è stato alcun avvertimento che potesse permettere agli occupanti di organizzarsi, per trovare taniche, bidoni e rimedi di fortuna.

Non molti conoscono la storia del 4 Stelle Hotel: un hotel per congressi e business nel quartiere di Tor Sapienza, a ridosso del Gran Raccordo Anulare, che, improvvisamente e senza alcuna comprensibile ragione di bilancio, ha chiuso i battenti alla fine del 2011, lasciando senza lavoro 60 dipendenti.

Circa un anno dopo l’abbandono, nel dicembre 2012, l’ondata delle occupazioni romane dei movimenti per il diritto all’abitare ha interessato anche questo grande edificio, tra i dodici occupati per garantire un tetto ed una casa ad oltre 3000 persone.

Da allora, il 4 Stelle ha ripreso vita grazie ai suoi nuovi abitanti, attraverso un processo di auto-organizzazione interna e tramite la riattivazione condivisa degli spazi comuni e delle camere. Una comunità meticcia e solidale, composta da persone nate in Italia insieme ad altre scappate da regimi, guerre civili e condizioni di estrema povertà.

Questo mosaico di storie, dolori, lingue, sorrisi e volti, è oggetto di narrazione di un webdoc di prossima uscita, realizzato da un gruppo di media attivisi indipendenti, che racconta la variegata e popolosa umanità del 4 Stelle Hotel e il percorso di consapevolezza e lotta per i propri diritti.

Paolo Palermo

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> Il comunicato stampa dei Movimenti per il diritto all’abitare:

Ieri pomeriggio Acea ha effettuato il distacco dell’acqua nell’occupazione di via Prenestina 944, un’ex albergo chiuso e abbandonato dove dal 6 dicembre 2012 vivono più di 500 bambini, donne, uomini, anziani.

La decisione di Acea di effettuare il distacco rappresenta un attacco diretto alla salute delle persone, nonché una lesione feroce della dignità umana. Una barbarie contenuta nero su bianco nell’odioso art 5 del Piano Casa di Lupi, che vieta la residenza e gli allacci di acqua e luce per chi vive in occupazioni abusive.

Vorremmo sapere se l’amministrazione comunale, peraltro azionista di maggioranza di Acea, ha qualcosa da dire e come intende gestire la contraddizione tra la complicità con questi comportamenti e il percorso di applicazione della delibera per l’emergenza abitativa.

Dopo il diniego delle residenze anche per luce e acqua si passa alle vie di fatto, ma noi siamo decisi a resistere con tutti i mezzi a nostra disposizione, con le mobilitazioni e con l’autorganizzazione degli allacci. Come abbiamo fatto questa stamattina, riallacciando l’acqua alla luce del sole.

Gli interventi che Acea sta effettuando da diversi giorni rappresentano la predisposizione di un assedio. Prima si toglie l’acqua e poi si passa la palla a chi deve procedere con gli sgomberi, per provare a piegare la città resistente.

Rilanciamo la settimana di mobilitazione contro sfratti e sgomberi, per il diritto alla città. Domani mattina saremo in piazza per chiedere l’immediata liberazione di Paolo, Luca e di tutti gli attivisti sottoposti a misure domiciliari. Non un passo indietro!

Casa, reddito, dignità per tutt@

#takethecity #tutteliberi

Movimenti per il diritto all’abitare