Attualità

Roma / #12A, domiciliari per i quattro arrestati

Pronuncia del gip nella serata di ieri, escono da Regina Coeli i quattro manifestanti finiti in manette dopo il corteo di sabato. Oltre un centinaio di solidali in presidio davanti al carcere.

17 Aprile 2014 - 10:32

(da indipendenti.eu)

Mentre nel quartiere Montagnola nella zona sud di Roma si svolgeva lo sgombero violento e coatto da parte delle forze del disordine di un’occupazione del Coordinamento cittadino di lotta per la casa, oggi più di un centinaio di persone compagni e amici dei ragazzi rastrellati durante gli scontri del 12 Aprile davanti al ministero del welfare, hanno animato un presidio di solidarietà davanti al carcere di Regina Coeli per la loro immediata liberazione. Dopo ore di interrogatori e una lunga riflessione il Gip ha deciso per la tramutazione della custodia cautelare agli arresti domiciliari con restrizioni per tutti quattro i compagni.

Provvedimento grave e secondo la prima ricostruzione fatta con i legali pesante e sempre più preoccupante per il clima repressivo che si sta abbattendo nel paese e in particolar modo nella città di Roma.

Arrivavano dalla Montagnola le notizie delle cariche sotto l’occupazione, sgomberata poi successivamente, e dal presidio davanti al carcere cresceva sempre di più la rabbia con petardi e slogan contro le FF OO le quali protette ormai dalle coperture politiche dall’alto e non contente della pessima e vigliacca prestazione del 12 Aprile scorso (visibile con le cariche indiscriminate a piazza Barberini su chiunque capitasse a tiro) oggi hanno dato prova ulteriore di essere gli unici interlocutori, con scudi e manganelli, per i movimenti e le istanze sociali, ormai lungamente e profondamente relegate dal potere politico a questione di ordine pubblico. A questo clima e atteggiamento risponderemo colpo su colpo senza indietreggiare o farci impaurire, continueremo a diffondere sedimentare e sostenere il conflitto sociale nella città allargando gli spazi di movimento ovunque ne avremo la forza e fiato di farlo.

Un saluto e un abbraccio ai compagni scarcerati di cui chiediamo la definitiva e totale libertà.