Attualità

Rimini / “Non si può lavorare tutto il giorno a 2 euro l’ora”

Procede la Campagna contro lo sfruttamento del lavoro turistico in riviera. Il capoluogo costiero tappezzato di manifesti rivolti a lavoratori, cittadini e turisti.

04 Agosto 2016 - 16:56

(foto Rumori Sinistri)Due manifesti, in italiano e in rumeno, il primo per i lavoratori sfruttati nel lavoro stagionale in riviera, il secondo per i cittadini e i turisti, quest’ultimo raffigurante il braccio di un cameriere che serve un cocktail con al polso delle manette penzolanti. E’ un nuovo passaggio della campagna contro lo sfruttamento nel settore turistico in corso in queste settimane sulle coste romagnole, presentato oggi in una conferenza stampa dove si è tornato a raccontare i casi di chi lavvora dodici ore al giorno per due euro l’ora o di chi subisce ricatti, abusi sessuali e maltrattamenti fisici.

E’ stata data anche notizia dell’attivazione del numero di telefono 349 9745299, che può essere utilizzato sia per appuntamenti e segnalazioni da parte dei lavoratori sia per chi è interessato a dare il proprio contributo fattivo alla costruzione del percorso.

Associazione Rumori Sinistri e Adl Cobas, che promuovono la campagna insieme ad altre sigle, hanno ricordato “come questa campagna sia una campagna che guarda al contesto europeo e al tema della cittadinanza europea. L’abbassamento dei costi dei salari e l’impoverimento diffuso dei lavoratori e delle lavoratrici del settore non è colpa dei cittadini rumeni, che rappresentano una fetta importante della forza lavoro del settore, ma della mancanza di politiche comuni in tutta Europa sul salario minimo, su reddito di base, ammortizzatori sociali e welfare state”.

Infatti, “l’austerità e le riforme del lavoro imposte dalle oligarchie finanziarie hanno contribuito a generalizzare le forme di sfruttamento e precarietà facendo crescere povertà e razzismo diffuso. Questa è quindi una campagna profondamente antifascista e antirazzista, in un luogo offeso lo scorso week end da un gruppo neonazista che qui alla fontana dei Quattro Cavalli manifestava a difesa dello status quo e contro la generalizzazione dei diritti in occasione di un appuntamento importante come il Rimini Summer Pride”.