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Rimini / Jobs act, boom di voucher in riviera

La denuncia di Adl e Rumori sinistri: nella prima estate con la riforma Poletti “per assumere lavoratori stagionali gli imprenditori utilizzano i buoni lavoro, che andrebbero utilizzati solo per attività occasionali”.

06 Agosto 2015 - 09:09

Turismo e Jobs act: il vero allarme è l’aumento dei woorking poors, l’illegalità e lo sfruttamento diffusi

Manifestazione stagionali, Rimini (foto fb Adl Cobas)Lo avevamo ipotizzato all’inizio di giugno ascoltando le storie dei lavoratori e le proposte contrattuali che avevano ricevuto, oggi i dati forniti dal Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini confermano la nostra percezione circa l’utilizzo di forme contrattuali non idonee che in realtà celano illegalità, lavoro grigio e sfruttamento lavorativo.

Come bene spiega il Centro studi, i dati che vengono forniti nell’analisi riguardano comunicazioni obbligatorie relative al lavoro dipendente (subordinato e parasubordinato) registrate dai CPI provinciali dai quali vengono quindi esclusi, tra gli altri, i movimenti riguardanti lavoro accessorio (ovvero i voucher o buoni lavoro) e il tirocinio.

Da un’analisi superficiale dei dati e della realtà economica locale si potrebbe banalmente evincere che le assunzioni nel settore turistico e alberghiero siano in calo del 6% rispetto allo stesso periodo del 2014, e, come fa il parlamentare Arlotti, collegare questo al decremento delle presenze turistiche. Ma noi sappiamo bene che invece la responsabilità va ricercata proprio in chi come Arlotti ha votato, sostenuto e ancora sostiene una riforma del lavoro balorda come è il Jobs Act e Garanzia Giovani.

Il vero allarme non è il calo delle assunzioni in un settore che annualmente impiega il 50% di tutta la forza lavoro impiegata in Provincia. La gravità che questi dati denunciano è che per assumere lavoratori stagionali, gli imprenditori utilizzano il lavoro accessorio ovvero i così detti voucher o buoni lavoro, che andrebbero utilizzati proprio per attività lavorative di natura occasionale e che il Jobs Act ha invece liberalizzato alzando a 7mila euro annui il tetto di reddito, e i tirocini che, come riporta lo stesso bollettino del lavoro, crescono del 33,4%; sette su dieci coinvolgono giovani tra i 15-29 anni che possono aderire al programma Garanzia Giovani, portando in dote all’azienda ospitante un contributo pubblico pari ai due terzi del rimborso spese previsto.

Tutto questo mentre assistiamo ad un calo consistente dell’utilizzo del contratto a chiamata (che passa dal dal 18,1% al 15,3%), una delle tipologie contrattuali che negli anni precedenti venivano utilizzate per mascherare veri e propri rapporti di lavoro dipendente continuativi.

Per noi è evidente la volontà politica, a livello nazionale come a livello locale, di non voler affatto contrastare lo sfruttamento lavorativo e l’illegalità nel settore turistico stagionale, che noi da anni denunciamo e che nessuno ha la volontà di affrontare per paura che questo vada ad intaccare sacche di voti. E’ evidente come il PD preferisca individuare il nemico nei venditori ambulanti senza licenza piuttosto che denunciare quella classe economica che gli garantisce di governare, altrimenti non si spiega perché giaccia ancora inattuato un Ordine del giorno votato nel 2013 che prevedeva misure (poche a nostro parere, ma che rappresenterebbero già un inizio e una chiara volontà) di contrasto al Lavoro Gravemente Sfruttato nel settore turistico stagionale e perché non si sia tenuto conto della Risoluzione Regionale e dell’Interrogazione parlamentare presentata da Sel che chiedeva di vietare l’utilizzo di tirocini di Garanzia Giovani in presenza di picchi produttivi e lavoro stagionale.

E’ per noi lampante come le istituzioni si stiano facendo complici degli evasori e degli sfruttatori non solo ignorando del tutto il problema, ma anzi fornendo a questi un quadro normativo che con la scusa dell’aumentare la flessibilità non fa altro che colpire i diritti dei lavorativi e renderli non solo più poveri (i voucher e i tirocini non consentono ad esempio l’accesso ad alcun contributo di disoccupazione favorendo un aumento dei working poors) ma anche estremamente ricattabili, in una sola parola schiavi.

ADL Cobas E.R. – Ass. Rumori Sinistri Rimini