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Rimini / Campagna #schiaviMai, primi riscontri: “Il ricatto è ancora più violento”

Dalla riviera lo spaccato che emerge dalle telefonate ricevute al numero attivato contro lo sfruttamento del lavoro nel settore turistico.

23 Agosto 2016 - 18:15

Comunicato: primi contatti campagna contro lo sfruttamento nel turismo: alcune valutazioni

Campagna #schiaviMAI (foto fb Rumori Sinistri)Sono già diverse le attività di primo contatto e le telefonate ricevute al numero 349 9745299 attivato dalla Campagna contro lo sfruttamento del lavoro nel settore turistico.

Interessante il dato che fino ad ora ci hanno contattato lavoratori stagionali italiani molto eterogenei come età con situazioni contrattuali e lavorative molto diversificate ma che denotano almeno due elementi sostanziali. Il primo è che si riconferma una modalità di organizzazione della produzione nel turismo che già conoscevamo e avevamo denunciato, 11 – 12 ore di lavoro senza giorno libero e con mansioni multiple/tutto fare. Secondo che le tipologie contrattuali dall’apprendistato, al full-time, al part-time si accompagnano a gravi irregolarità nei pagamenti degli extra o straordinari dove spesso vengono utilizzati i voucher (lavoro grigio).

L’altro elemento non meno importante, riscontrato nelle prime telefonate, è la riluttanza anche solo nell’incontrarsi per approfondire la situazione. Il ricatto della perdita di lavoro è ancora più violento del passato. Spesso è emerso, infatti, in alcuni colloqui telefonici che quel lavoro o quel contratto rappresentano l’unica entrata economica della famiglia.

Spesso sono mogli o mariti che chiamano per conto del proprio congiunto, oppure i genitori per i figli in apprendistato. È cresciuta forse una maggiora consapevolezza nelle persone che le condizioni di lavoro nel turismo presentano spesso condizioni di sfruttamento diffuso? Comprendiamo la paura di perdere il posto di lavoro ma che vita è questa, quale futuro è possibile con condizioni di lavoro modello asiatico?

È ora che la paura passi dall’altra parte e quanto accaduto con la vicenda APT/Grassi (il capo ufficio stampa della pro loco riminese si è dimesso nei giorni scorsi dopo le rivelazioni di stampa su rimborsi spese ottenuti per pranzi con giornalisti che non sarebbero mai avvenuti, ndR) mostri come il sistema di sfruttamento diffuso sia anche un sistema di potere e corruzione altrettanto diffuso ma non inattaccabile.

La campagna, sostenuta da lavoratori precari, da studenti e disoccupati attivi in diversi percorsi territoriali, prosegue pertanto anche con volantinaggi nelle prossime serate nei luoghi con maggiore densità turistica e anche attraverso l’uso di alcune app per la comunicazione molto diffuse fra le quali whatsapp e telegram.

#LavoratoriSI #SchiaviMAI

Campagna contro lo sfruttamento nel turismo