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Riders Union: il Governo fa “pappa e ciccia” con le piattaforme

I ciclofattorini dopo un’inchiesta giornalistica: “Casaleggio Associati, società dello spin doctor del Movimento 5 stelle, riceve finanziamenti da Deliveroo per uno ‘studio sull’e-commerce'”, così Di Maio dimostra “per l’ennesima volta di schierarsi dalla parte delle aziende e non dei lavoratori”.

03 Aprile 2019 - 19:30

“Mentre Deliveroo continua ad abbassare il minimo garantito, con l’ulteriore e graduale abbassamento della paga a consegna, scopriamo da un’inchiesta del Fatto Quotidiano che la Casaleggio Associati, società di Davide Casaleggio e spin doctor del Movimento 5 stelle, riceve finanziamenti da Deliveroo per uno ‘studio sull’e-commerce'”. A parlare è Riders Union Bologna, la sigla che riunisce i ciclofattorini autorganizzati in città, andata su tutte le furie dopo la pubblicazione dell’inchiesta che ha reso noti i finanziamenti dell’azienda alla società di Casaleggio, e che definisce l’operazione un “inciucio di Di Maio con le piattaforme” mentre il Governo fa “pappa e ciccia con Deliveroo”. Quello dello studio sull’e-commerce sarebbe “un vano tentativo di arrampicamento sugli specchi, cosa che è riuscita particolarmente bene anche ai loro colleghi al governo in questi mesi di fumose promesse mai mantenute, sia per quanto riguarda noi riders ma non solo”.

Tuttavia, dicono i riders, “non ce la beviamo! Vogliamo sapere nel dettaglio quanti soldi (sottratti a noi che pedaliamo, non scordiamocelo) sono stati versati e quali sono i rapporti che continuano ad esserci fra i 5 stelle e Deliveroo. Per noi riders questa notizia rappresenta un ulteriore schiaffo: dopo aver visto sfumare dal ‘decretone’ l’emendamento per l’estensione delle tutele dei lavoratori subordinati ai riders, infatti, siamo costretti a vedere i partiti di maggioranza di governo banchettare allegramente con le piattaforme, ossia con chi ci sfrutta quotidianamente. Troviamo vergognosi i conflitti d’interesse presenti dietro questo finanziamento, i 5Stelle e il governo hanno dimostrato per l’ennesima volta di schierarsi dalla parte delle aziende e non dei lavoratori e delle lavoratrici, contrariamente a quello che avevano sbandierato in campagna elettorale. È giunto il momento che questi ciarlatani della peggior specie paghino un prezzo politico all’altezza della loro fuffa! In ogni caso ribadiamo ancora una volta la nostra sfida al governo. Di Maio si impegni tempestivamente a presentare un decreto legge con quanto ci era stato promesso: lo farà o chiederà il permesso a Matteo Sarzana?”.