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Riders, la sentenza: “Deliveroo non applichi il contratto Ugl”

Il Tribunale di Bologna smonta l’accordo siglato tra il sindacato e Assodelivery. Riders Union: “Vittoria storica, un altro colpo importante è stato assestato alla filosofia del cottimo, dello sfruttamento e della discriminazione sostenuta dalle principali multinazionali del delivery”.

02 Luglio 2021 - 19:21

Il Tribunale del lavoro di Bologna, accogliendo un ricorso avanzato dalla Cgil in base allo Statuto dei lavoratori, ha dichiarato “l’illegittimità dell’applicazione ai riders, da parte di Deliveroo Italy srl, del contratto sottoscritto da Ugl Rider” e ha ordinato alla piattaforma di food-delivery “di astenersi dall’applicarlo” ai propri ciclofattorini.

“Con il medesimo decreto – spiega Riders Union – è stato inoltre accertato e dichiarato il carattere discriminatorio e antisindacale del recesso dai rapporti di lavoro dei riders che si erano dichiarati indisponibili ad aderire al ccnl Ugl Riders per l’iscrizione ad un sindacato che non riconosce il suddetto contratto , disponendo, per l’effetto, la reintegrazione di un lavoratore ingiustamente disconnesso e licenziato. Secondo il Giudice del lavoro, l’articolo 28 individua beni giuridici da tutelare, di rilevanza costituzionale (libertà ed attività sindacale e diritto di sciopero) e mira a reprimere qualunque comportamento che leda i beni tutelati, non solo in presenza di rapporti di lavoro subordinato ma anche al cospetto di collaborazioni etero-organizzate quali sono apparse, in questa fase sommaria di giudizio, quelle dei rider”. Il contratto Ugl-Assodelivery, si legge nel dispositivo, risulta “privo del requisito della maggiore rappresentatività comparata” e per questo “il tentativo della Deliveroo di subordinare la prosecuzione del contratto con i riders all’accettazione dei termini previsti dal ccnl, a pena di risoluzione del rapporto, appare evidentemente illegittima. E conseguentemente, la risoluzione dei rapporti per il rifiuto di adesione appare parimenti illegittima”. Inoltre, rileva il giudice, “vi è stato illegittimo sostegno anche finanziario a favore di Ugl Rider; che il comportamento aziendale ha carattere discriminatorio”. Scrive ancora Riders Union: “Il Tribunale riconosce quanto abbiamo sempre sostenuto, ossia che Ugl non è un sindacato rappresentativo ma che nella stipula dell’accordo pirata le parti si sono scelte per reciproca convenienza al fine di derogare illegittimamente da leggi e contratti. Un altro colpo importante è stato assestato alla filosofia del cottimo, dello sfruttamento e della discriminazione sostenuta dalle principali multinazionali del delivery. È una vittoria storica che appartiene a tutte e tutti. Sappiamo che non sarà l’ultima!Un ringraziamento speciale va alle avvocate e agli avvocati Alberto Piccinini, Stefania Mangione, De Marchis, Bidetti e Vacirca, che stanno seguendo questa causa e compongono il collegio di difesa. Il tempo dell’elusione delle regole e delle normative lavoristiche deve finire una volta per tutte: vogliamo diritti e dignità!”.