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Riders al Comune: “Subito un tavolo sulle condizioni di lavoro”

I fattorini scrivono a Merola chiedendo “tutela della sicurezza pubblica sul luogo di lavoro; retribuzione adeguata; strumenti in caso di infortunio. Non vogliamo pagare, con la compressione dei nostri diritti, l’immagine della City of Food”.

08 Dicembre 2017 - 16:21

“La lotta per i diritti dei riders continua!”. Così due giorni fa la sigla Riders Union Bologna, che raccoglie fattorini per la consegna del cibo delle principali piattaforme digitali e che ha già messo in campo varie mobilitazioni nelle scorse settimane, ha annunciato di aver inviato una lettera al sindaco e all’amministrazione comunale per chiedere l’apertura di un tavolo istituzionale sulle condizioni di lavoro nella piattaforme di food delivery a Bologna: “Come lavoratrici e lavoratori delle piattaforme che consegnano cibo a domicilio già negli scorsi giorni e nelle scorse settimane abbiamo manifestato per il riconoscimento dei nostri diritti. Indubbiamente si sono palesati in città l’interesse e il sostegno della popolazione bolognese ed anche la politica si è dichiarata pronta a intervenire sul tema. Vogliamo cogliere la palla al balzo e vedere se la politica è davvero interessata ai nostri diritti o fa solamente buon viso a cattivo gioco. Per questo oggi come Riders Union Bologna abbiamo formalmente richiesto al Sindaco e all’Amministrazione la convocazione urgente di un tavolo cittadino che metta a confronto noi lavoratori e lavoratrici e le piattaforme. Abbiamo chiesto al Comune di stare dalla nostra parte in questo tavolo di contrattazione: in questa città non deve più esserci lavoro povero e senza diritti. Chiediamo un salario minimo cittadino dignitoso ancorato ai minimi contrattuali del CCNL della logistica, copertura dell’Inail per tutti i lavoratori a carico dell’azienda, mezzi di sicurezza (caschetto, giacche catarifrangenti etc…) fornite dalle aziende, divieto assoluto del cottimo, la fine delle multe indiscriminate ai ciclisti. La battaglia per il nostro riconoscimento e i nostri diritti è solo all’inizio”.

Nella lettera inviata a Merola e pubblicata sulla pagina Facebook dell’organizzazione si legge: “Riteniamo che Lei in quanto primo cittadino abbia la responsabilità istituzionale di ostacolare qualsiasi comportamento contrario ai principi sanciti dalla Carta Costituzionale, primi fra tutti la tutela della sicurezza pubblica e sul luogo di lavoro, quivi coincidente con l’intera città; il necessario riconoscimento di una retribuzione adeguata e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa e l’assicurare mezzi adeguati alle esigenze dei lavoratori in caso di infortunio, malattia e disoccupazione involontaria. Tali principi vengono continuamente calpestati e dissacrati dagli operatori della cosiddetta ‘Gig Economy’ sulle strade della Città che Lei governa”.

I lavoratori della Union domandano quindi al sindaco “se ritiene corretto e leale che siano i lavoratori del food delivery a dover pagare, con la compressione dei propri diritti, la nuova immagine di Bologna come ‘City of Food'” e chiosano: “Preme inoltre menzionare, in riferimento alla crescente questione della mobilità, come i riders, che con le loro pedalate attraversano quotidianamente la città e vivono le strade come il proprio luogo di lavoro, siano tra i migliori interlocutori per comprendere a pieno le problematiche della circolazione urbana, oltre ad essere i coprotagonisti idonei ad innescare una cooperazione volta al raggiungimento di una mobilità ecologica e sostenibile”.