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Ricordando Francesco Lo Duca

Le righe che il Circolo Anarchico Berneri dedica al compagno recentemente scomparso, ripercorrendone i passi tra collettivi, circoli e movimenti, prima, durante e dopo il ’77, così come gli scritti e la passione sportiva.

10 Giugno 2013 - 16:19

Ricordando Francesco Lo Duca (Franz)

Sabato 25 maggio abbiamo salutato per l’ultima volta Franz. Era spirato il giorno prima dopo le recrudescenze della malattia che l’aveva colpito da alcuni anni. Avrebbe compiuto 59 anni il prossimo settembre.

Franz era uno di quei compagni del ’77 bolognese che avevano mantenuto un’attività a fianco dei movimenti contemporanei. Era con noi nella Genova del 2001; aveva collaborato, insieme a Marina, la sua compagna, alla cura del Centro di Documentazione “Francesco Lo Russo- Carlo Giuliani” – oggi custodito presso il Vag; era sempre presente alle iniziative antifasciste ed aveva partecipato anche negli scorsi mesi alle iniziative del circolo anarchico “Camillo Berneri” di Bologna.

Aveva iniziato la sua attività da studente ed attivista del collettivo del liceo “Minghetti”; si era avvicinato al circolo anarchico “Carlo Cafiero”; aveva contribuito alla costituzione della Federazione Anarchica Bolognese; all’università era attivo nel collettivo di Giurisprudenza.

E’ in questa fase “universitaria” che diventa uno dei protagonisti del ’77; assieme ad altri compagni/e del movimento dà vita al “Mucchio Selvaggio” – una sorta di gruppo operativo che non si sostituiva alle assemblee ma ne sapeva mettere in opera le indicazioni.

In quegli anni è fra le compagne ed i compagni che danno vita alla “Talpa” (che poi diventerà “Punkreas”) un circolo – uno dei tanti luoghi dell’anarchismo bolognese – dove ci si ricreava attraverso la musica e la convivialità. Un “covo” per sbirri e magistrati; la fucina della new-wave bolognese di quegli anni – dagli Skiantos, ai Gaz Nevada, ai Wind Open e mille altri gruppi – luogo di socializzazione ma anche di organizzazione delle iniziative, delle manifestazioni.

Della sua memoria di quegli anni ci ha lasciato traccia nel lavoro “Guai a chi ci tocca” reperibile su Carmilla ; ma sapeva anche scrivere delle sue emozioni; aveva pubblicato nel 1997 “Atlantico in retromarcia” dove raccontava dei suoi viaggi per mare ed in particolare del viaggio in Sud America. Sì perché Franz era anche uomo di mare; uno dei tanti skipper anarchici che popolano la comunità cosmopolita e apolide dei mari.

La sua abilità nelle arti marziali lo aveva portato a supportare, anche in anni recenti, le varie palestre popolari che funzionano nei centri sociali bolognesi.

Sabato 25 maggio c’erano molti “reduci” a salutare Franz ma anche tanti compagne e compagni giovani; quelle e quelli che lo avevano conosciuto e stimato anche negli ultimi anni. Tutte e tutti a stringerci accanto alla sua (e nostra) compagna Marina ed al figlio (e compagno) Giacomo.

Le compagne ed i compagni del Circolo Anarchico “Camillo Berneri” di Bologna