Acabnews Bologna

“Recuperare pezzi di reddito e tempi di vita”

Per la manifestazione di venerdì si annuncia un tour delle occupazioni con meta finale Palazzo d’Accursio. Ci sarà OccupyMensa, che ha strappato un tavolo con i vertici dell’ateneo. In piazza anche gli operatori sociali Usb.

26 Novembre 2013 - 18:38

Si avvicina la data del corteo per “casa, reddito e dignità per tutti”, a cui aderiscono Crash, Hobo, Asia-Usb, No People Mover, Cua e Taksim.  Queste realtà hanno spiegato oggi in conferenza stampa cosa bolla in pentola per venerdì (partenza da piazza XX Settembre alle 16.30). La manifestazione farà tappa davanti alle occupazioni abitative in corso e arriverà a Palazzo d’Accursio. “Busseremo alle porte del Comune”, spiegano gli attivisti, per avere risposte concrete all’emergenza abitativa.

Guarda al corteo di venerdì anche gli universitari della campagna OccupyMensa, che oggi dopo aver offerto un pasto in rettorato hanno ottenuto che una delegazione fosse ricevuta dal rettore Dionigi, per parlare “di problemi reali degli studenti – scrivono su facebook –  mensa più cara d’Italia, studentati di lusso, posti letto non disponibili, libri di testo carissimi, trasporti inaccessibili, borse di studio inadeguate”

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> Il comunicato:

Oggi la campagna Occupymensa è andata con brunch sociale in rettorato. E’ da settimane ormai che chiediamo un tavolo pubblico di confronto con Ergo e Rettore per aprire una vera discussione pubblica sull’utilizzo dei fondi dell’università e sui bisogni degli studenti di Bologna, sempre più impoveriti dai tagli e dal carovita.

Alcune indicazioni chiare sono state portate in rettorato mentre era in corso il Cda: crediamo che la mensa di pizza Puntoni debba avere un costo bilanciato con la media nazionale delle mense universitarie (ossia la metà di quanto è attualmente) e che la mensa di medicina debba essere accessibile agli studenti e non solo ai lavoratori, piuttosto che spendere 70.000 euro per una stanzetta con pochi microonde su via Petroni; chiediamo una libera accessibilità alla città, ossia che sia possibile utilizzare i trasporti senza affrontare gli insormontabili costi attuali; riteniamo che piuttosto che investire in negozi di marketing sia necessario spendere le risorse dell’Unibo sul consentire l’accesso ad internet a tutta la zona universitaria, tramite una wireless non limitata alle sole facoltà; vogliamo che i soldi delle nostre tasse vengano spesi per poter usufruire dei testi universitari -e non solo- senza dover spendere cifre inaffrontabili; la casa è un’urgenza sempre più drammatica per tantissimi studenti stritolati tra affitti altissimi e condizioni abitative inaccettabili, ed è urgente prendere misure al riguardo rispetto a studentati per tutti e agevolazioni; proponiamo che, al fronte di un’offerta culturale che spesso si configura come solo per le elité (come mostra il recente aumento degli abbonamenti del teatro comunale per gli studenti), si aprano le facoltà anche alla sera per poter ospitare gratuitamente iniziative artistiche e culturali.

Questi alcuni dei maggiori nodi che abbiamo portato al Rettore oggi, quando ha (finalmente!) deciso di ascoltarci. Dionigi ha riconosciuto come giuste e legittime le nostre richieste e rimandato alle prossime settimane per incontri specifici con i prorettori e al 2014 per un nuovo incontro con lui.

Riteniamo positivo che si sia aperto uno spiraglio concreto di discussione, ma siamo al contempo consapevoli che i tempi delle istituzioni sono molto più lenti rispetto alle reali ed impellenti necessità degli studenti. A fronte di ciò continuiamo a proporre un tavolo di confronto pubblico con Ergo e Rettore per affrontare il tema di come vengono spese le risorse pubbliche dell’università. Al contempo riteniamo necessario proseguire con i nostri percorsi di vertenzialità autonoma dentro, contro ed ai bordi dell’università.

Finora, attraverso i pasti ad un euro in mensa, con l’occupazione dello studentato Taksim, con il nuovo progetto Datastorm in via Zamboni 36, con le tante iniziative culturali ecc… abbiamo provato ad articolare le prime risposte concrete per recuperare pezzi di reddito e tempi di vita. Ma siamo consapevoli che sono ancora solo briciole. Per questo è necessario proseguire con forza e determinazione nelle iniziative di lotta, per riprenderci direttamente i nostri bi/sogni e per tenere aperto ed ampliare il primo spiraglio di confronto che oggi si è dato. Rilanciamo dunque sin da subito due nuove date di pranzo sociale in mensa per mercoledì 11 dicembre e lunedì 16 dicembre.

#OccupyMensa

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Gli operatori sociali rivendicano reddito, dignità e adesso anche il diritto alla casa!

Da anni gli operatori sociali di Bologna, e in particolare gli educatori scolastici, impiegati nei servizi appaltati dal Comune alle cooperative sociali, rivendicano la dignità e il salario sottratte dalle modalità d’appalto delle giunte che si sono susseguite. Troppe volte ci stiamo trovando davanti a contratti non rispettati, ad assunzioni a tempo indeterminato tramutatesi magicamente in somministrazione di lavoro a cottimo.

Per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali, e del welfare bolognese, il combinato di politiche scellerate, passate con l’avallo di CGIL CISL UIL, ha portato maggiori precarietà e flessibilità, salari più bassi, servizi cancellati, e il monito a rigare dritto perché mezzo lavoro oggi è meglio di nessun lavoro domani.

A Bologna le comunità di accoglienza per minori, i servizi per il disagio adulto, i servizi di bassa soglia per tossicodipendenti, i servizi in accreditamento per disabili, per anziani, l’assistenza domiciliare, e tanto altro ancora scompare o viene fortemente ridimensionato.

Queste politiche non solo colpiscono i lavoratori che vanno in casa integrazione, ma anche i cittadini che usufruiscono di questi servizi. E mentre vengono tagliati i servizi, si finanziano grandi inutili opere come il People mover.

Rilanciamo le mobilitazioni contro la privatizzazione dei servizi pubblici, contro le esternalizzazioni, e avviamo una campagna sull’occupazione, pretendiamo che i soldi pubblici incontrino i bisogni dei lavoratori, le fasce più deboli della società. Pretendiamo che si aprano vere e proprie politiche per il diritto alla casa, il diritto all’abitare.

Attraversiamo la manifestazione cittadina di venerdì 29 novembre, ore 16:30 in Piazza XX settembre, che si concluderà con l’assedio al Comune di Bologna

 Usb Coop sociali