Acabnews Bologna

Quadrifoglio, lavoratori in stato di agitazione

La protesta degli educatori che seguono i bimbi disabili nelle scuole: “Oltre alle condizioni di lavoro ed alla precarietà generalizzata, mettere a rischio la sicurezza propria e dei bambini è veramente troppo”.

19 Giugno 2013 - 11:55

Ancora una volta il Comune di Bologna, per mano dell’ASP IRIDeS, in fase di assegnazione degli interventi di sostegno e integrazione ai bambini disabili, aggiunge un tassello di precarietà alle condizioni in cui operano gli educatori.

Il servizio è quello dei centri estivi rivolti ai bambini dai 3 agli 11 anni, “Estate in Città 2013”, all’interno del quale gli educatori della Cooperativa Quadrifoglio, gli stessi che d’inverno si occupano del sostegno e integrazione dei bambini disabili nelle scuole, lavorano in continuità con quegli stessi bambini che d’estate frequenteranno i centri dell’ASP. Il tutto avviene attraverso attribuzione diretta da parte del Comune, e quindi dei Quartieri, dei singoli “casi” agli educatori.

“L’Ufficio Propaganda” del Comune, in primavera, aveva messo sul tavolo tale attribuzione diretta agli educatori Quadrifoglio sventolandola come grande conquista di civiltà, reagendo infastiditi dalle critiche di chi, come USB, reclamava piuttosto una seria prospettiva di accorpamento dei servizi scolastici. Abbiamo indicato al comune che tale attribuzione era un contentino e non avrebbe impiegato che una minima parte dei lavoratori del servizio scolastico, circa 400, essendo rivolto il servizio alla sola fascia d’età 3-11 e tenendo fuori dal computo, quindi, i ragazzi delle scuole superiori.

Ricordiamo che la battaglia degli educatori va avanti da 2 anni, contro il Comune e i sindacati amici che con gli assessori firmarono fior di protocolli che sancivano e davano legittimità allo “spezzatino” dei servizi messo in campo dall’amministrazione.

Le motivazioni dello stato d’agitazione sono da individuare nell’amara scoperta, nella fase di assegnazione dei casi estivi, che un singolo educatore avrà la responsabilità di intervento su più bambini contemporaneamente!

Tale accorpamento, che fa il paio con un’iniqua redistribuzione delle ore di lavoro tra il personale impiegato, pregiudica la sicurezza e l’incolumità degli utenti e degli operatori!

Oltre al salario a cottimo, alle condizioni di lavoro ed alla precarietà generalizzata, mettere a rischio la sicurezza propria e dei bambini è veramente troppo!

Per questo abbiamo indetto lo stato di agitazione e le procedure per proclamare lo sciopero. Chiediamo al Comune e ai Quartieri di non risparmiare sulla pelle dei bambini disabili, di smetterla di intendere il servizio educativo scolastico ed estivo come un “pacchetto” dove infilare dentro tutto quanto è possibile metterci, e di considerarlo piuttosto diritto al welfare di qualità.

BASTA PRESE PER I FONDELLI!

GIOVEDI’ 20 GIUGNO 2013 alle ore 19.00 presso la Sala Benjamin, in via del Pratello 53, Bologna

ASSEMBLEA PUBBLICA e PROIEZIONE VIDEO DENUNCIA – PUBBLICA VERGOGNA – di Marco Martucci e Pina Zechini

USB Lavoro Privato