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Proteste al 36, l’Ateneo subito in difficoltà

Il prorettore Degli Esposti ribadisce che i tornelli sono indispensabili per le aperture notturne, ma la direttrice della biblioteca: “Possibili altre soluzioni”. E il Cua: “Minacce e provocazioni non ci fermeranno”.

24 Gennaio 2017 - 19:48

Gli studenti, come già avevano fatto nel pomeriggio di ieri, questa mattina hanno riaperto la porta principale della biblioteca di Discipline umanistiche al 36 di via Zamboni, accessibile da ieri solo attraverso l’utilizzo del tesserino universitario. La posizione presa dagli studenti, sostenuti dal Cua, è che l’accesso al “trentasei” debba rimanere libero per tutti, senza che vi sia un filtro degli accessi alla biblioteca universitaria e al cortile interno. Dal canto suo l’Università sostiene la necessità dell’ingresso controllato in vista del prolungamento dell’orario di apertura fino a mezzanotte, che dovrebbe avere inizio la settimana prossima, perché “occorrono dei requisiti minimi di sicurezza, che rischiano di
venir meno a causa di azioni come quella messa in atto dal Cua”: queste le parole del prorettore Mirko Degli Esposti.

La mobilitazione cominciata ieri, però, in realtà sembra aver già messo in evidente difficoltà l’Ateneo. Le dichiarazioni della direttrice della biblioteca, Francesca Tommasi, mostrano infatti un cortocircuito rispetto alla posizione espressa dal prorettore: la direttrice dichiara che servono “alcuni giorni di verifica di funzionamento della macchina” e che, viste le proteste, sarebbe anche “opportuno e necessario un confronto con gli studenti” per cercare “un sistema che accontenti tutti. Se così non sarà potremmo pensare anche ad altre soluzioni”.

Al prorettore Degli Esposti, intanto, replica così il Cua: “A noi pare surreale che l’Università spenda soldi per un’operazione calata dall’alto, che crea solo disagi agli studenti e non risolve il problema della sicurezza”. Ancora il Cua: “Continueremo a tenere aperto il 36, portando avanti la mobilitazione per far sparire questo nuovo sistema di accesso alla biblioteca”. E già stasera, come ieri, all’interno del 36 si è svolta un’altra assemblea: “Anche questa sera tantissimi studenti, tantissime studentesse, si sono ritrovati per portare avanti un nuovo percorso, iniziato ieri, contro la blindatura da parte dell’UniBo della biblioteca di via Zamboni 36. Tornelli e barriere sono inaccettabili, non possiamo lasciare che ciò impedisca un libero accesso alle porte universitarie. Minacce e provocazioni non serviranno per fermarci, continueremo ad aprire ciò che loro vogliono chiudere!”, promette il Cua.