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Protesta a Giurisprudenza: “No a baroni e corruzione”

Iniziativa del Cua nella facoltà di due dei docenti indagati nell’ambito di un’inchiesta sui concorsi universitari. Il collettivo, inoltre, lancia un corteo per martedì 15 ottobre’013: concentramento alle 18 da piazza Verdi.

08 Ottobre 2013 - 19:27

E’ di qualche giorno fa la notizia che 5 dei 35 “saggi” nominati dal governo Letta per le riforme costituzionali sono fra gli indagati della Procura di Bari nell’ambito di un’inchiesta su concorsi per docenti di prima e seconda fascia. Tra questi anche Augusto Barbera e Giuseppe de Vergottini dell’università  di Bologna. I reati sui quali si indaga sono quelli di  associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, falso e truffa.Alla luce di questi episodi, come Collettivo Universitario Autonomo, abbiamo individuato nella  facoltà di Giurisprudenza, facoltà dell’emerito professore De Vergottini e dell’ex-ministro Barbera, un luogo per denunciare, come del resto facciamo da anni ,questo sistema baronale che, al di là delle retoriche che volevano la riforma Gelmini  come una riforma che andava a combattere i baroni nell’università,  continua a vedere nella corruzione un dato di normalità.

Premettiamo che poco ci interessa di quello che uscirà dalle aule di tribunale. Non ci interessa assolutamente avere il ruolo di giudici, anzi. Crediamo che continuare a pensare di risolvere il problema nelle aule di tribunale, e quindi legittimare la retorica delle “mele marce”, non può essere la via d’uscita. La corruzione e il sistema baronale dentro l’università non sono una stortura, bensì la normalità di un sistema che alla sua base si regge su queste fondamenta.

Se questi sono i “saggi” che dovrebbero tirare fuori il paese dalla crisi che viviamo, per noi non è altro che la conferma di quale sia il vero ruolo del governo delle larghe intese: un governo che attraverso la retorica della meritocrazia e dei sacrifici proverà ad imporre le riforme lacrime e sangue che andranno ancora una volta a colpire chi la crisi la già sta pagando e a rimanere ai propri posti chi da anni ha costruito le sue fortune sulla corruzione e il clientelismo.

E’ anche la lotta alla corruzione, intesa come attacco generale al sistema della crisi, che vogliamo portare nelle giornate di metà ottobre, che rappresenteranno la nostra Vendetta, e la Vendetta di quanti non sono più disposti a pagare la crisi e ad accettare la retorica dei sacrifici.

E’ per questo che rilanciamo con forza il corteo  del 15 ottobre, alle ore 18:00 in piazza Verdi,  e l’Assedio Generale ai palazzi del potere romani il 19 ottobre.

La vendetta è cominciata!

Cua