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Procura: “Su occupazioni possiamo procedere d’ufficio”

Questa la risposta ai Docenti preoccupati che, in particolare dopo il secondo sgombero di Hobo, avevano criticato “la consuetudine che sta prendendo piede in Ateneo di risolvere ogni problema con la Polizia”.

02 Maggio 2013 - 15:54

“Questura e Procura valutano caso per caso se e come intervenire”, ma “in presenza di occupazioni illegali e permanenti, si tratta di reati perseguibili d’ufficio”. E’ così che la Procura di Bologna risponde ai Docenti preoccupati che nei giorni scorsi, in particolare dopo il secondo sgombero di Hobo, avevano criticato “la consuetudine, che sta prendendo piede nell’Ateneo di Bologna, di risolvere ogni problema chiamando la Polizia”.

Negli ultimi tempi, in effetti, si sono moltiplicati i casi di sgomberi effettuati dalle forze dell’ordine sulla base di ordinanze di sequetro firmate direttamente da un magistrato. Di fronta a “reati in flagranza si rischierebbe di essere accusati di inerzia se non si intervenisse”, affermano dalla Procura, precisando che finora non e’ mai stato il rettore Ivano Dionigi a muoversi per richiedere uno sgombero: a volte, le segnalazioni sono arrivate dagli uffici che si occupano del patrimonio dell’Ateneo.