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Più infortuni sul lavoro, gli ispettori additano le esternalizzazioni

Oltre 71.000 incidenti in regione, 2.000 in più dell’anno scorso: la maggior parte sono nell’area metropolitana. In lieve calo i decessi. Ed è anche Il sistema degli appalti a ridurre gli investimenti in sicurezza.

18 Dicembre 2017 - 15:06

Meno decessi, ma un numero sempre più alto di incidenti. Dati imputabili anche, secondo l’ispettorato territoriale del lavoro, a tutte quelle aziende che non investono in sicurezza e che invece ne riducono i presidi per abbattere le spese “pur di ottenere gli appalti”, nonché con “l’estrema esternalizzazione dei contratti di appalto e al coinvolgimento di lavoratori con contratti flessibili, poco professionalizzati, che non forniscono più l’esperienza necessaria a evitare i rischi degli infortuni sul luogo di lavoro”.

La denuncia è arrivata alcuni giorni fa durante un’udienza informativa in commissione a Palazzo d’Accursio, in cui è stato fatto il punto della situazione in città e in regione. Tra gennaio e ottobre 2017, stando all’Inail, in Emilia-Romagna i morti sul lavoro sono diminuiti di sette unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, 103 contro 110. Su Bologna le morti bianche sono 19 nel periodo fino al 31 ottobre di quest’anno, con tre decessi in meno rispetto a un anno fa. Per quanto riguarda gli infortuni sul posto di lavoro, invece, nel periodo gennaio-ottobre 2016 le denunce di infortuni sul lavoro in Emilia-Romagna erano 69.662 mentre per lo stesso periodo del 2017 sono 71.567. L’area metropolitana di Bologna segna il record regionale con 15.626 infortuni denunciati, 400 in più rispetto allo scorso anno.