Una trentina le persone coinvolte. Lo rende noto Hobo, che registra anche un nuovo decreto penale di condanna: colpita una ragazza accusata di aver dato del “servo” ad un poliziotto durante la contestazione al ministro Poletti.
Prima di andare al mare la procura di Bologna, articolazione del sistema di potere del Pd, spara le ultime cartucce di carta nel vano tentativo di ostacolare le pratiche politiche e di lotta. Qualche settimana fa una trentina di compagni e compagne sono stati denunciati per il corteo del 18 ottobre, quando in tante e tanti si andò prima a contestare il governatore di Bankitalia Visco e poi a cacciare Forza Nuova; quel giorno gli antifascisti vennero caricati e i fascisti protetti. Chi ha deciso di contestare le criminali politiche di austerity e praticare l’antifascismo nelle strade è stato raggiunto da una denuncia per il solo fatto di esserci stato.
Da sotto l’ombrellone invece la procura bolognese, mandando un messaggio al giudice, ha richiesto, vedendoselo accogliere, un decreto penale di condanna per una compagna di Hobo. L’accusa: durante la contestazione al ministro Poletti, avrebbe oltraggiato un pubblico ufficiale definendolo “servo”, una constatazione oggettiva “oltre ogni ragionevole dubbio”. La condanna: qualche settimana di carcere convertita in diverse migliaia di euro.
E’ il terzo decreto penale usato negli ultimi mesi contro compagni e compagne di Hobo: il primo per la contestazione a Renzi e al Pd dello scorso novembre, il secondo per gli scioperi dei lavoratori di Coopservice, ora per una sobria opinione espressa. Per un totale di svariati mesi di carcere convertiti in alcune centinaia di migliaia di euro, che nella scarsa fantasia di cui sono dotati dovrebbero rimpinguare le loro casse sempre più vuote.
Inutile dire che hanno ancora una volta sbagliato i calcoli. Consapevoli di essere sulla strada giusta, rispediamo al mittente, dalla città, queste provocazioni e fallimentari intimidazioni.
Hobo