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“PiazzaEducativa”, pedagogia e formazione sono rivoluzionarie

E’ attivo un collettivo di studenti di Formazione, educatori, lavoratori nei servizi socio-educativi per una pedagogia che stia alla base “di una società sempre più sostenibile che veda al centro la persona e non il mercato”

23 Novembre 2011 - 12:49

Di Valentino Paoloni

Il nostro collettivo nasce circa un anno fa, dopo le contestazioni alla contro-riforma Gelmini e gli ulteriori tagli al welfare che il governo stava operando per tamponare quella che chiamano “crisi” ma che, sempre di più, si sta rivelando come la normalità quotidiana di un sistema che sta crollando giorno dopo giorno. Siamo studenti di Scienze della Formazione, educatori e pedagogisti, ma anche lavoratori nei servizi socio-educativi e studenti di altre facoltà dell’università di Bologna che si sono dati come obiettivo comune quello di diffondere una nuova visione della pedagogia come base per la creazione di una società sempre più sostenibile che veda al centro la persona e la collettività umana invece che le logiche del mercato e del profitto. La nostra intenzione è quella di sensibilizzare le persone sulla necessità del lavoro educativo da un lato e sull’importanza che l’educazione diventi quella forza di cambiamento capace di innescare la trasformazione che auspichiamo per l’intera nostra società. Educatori e pedagogisti come professioni rivoluzionarie e agenti di mutamento nei contesti nei quali operano, consapevoli che l’attuale crisi della politica si lega indissolubilmente alla crisi della pedagogia. Scopo comune: l’educazione di menti critiche; la creazione di spazi di produzione libera di cultura; un’educazione al servizio della democrazia ovvero dedita a formare soggetti capaci di sentire la responsabilità del mondo che abitano, consapevoli che un paese non può vivere di sole istituzioni democratiche ma ha bisogno prima di tutto e soprattutto di menti democratiche; di consapevolezza civile; responsabilità condivisa e azione collettiva per il bene comune. Di fronte allo stato attuale delle cose non vogliamo e non possiamo più sostare in silenzio mentre vediamo i nostri colleghi passare da un contratto all’altro di appena sei mesi, sottopagati e sottoccupati, costretti a svolgere mansioni che non gli competono e impossibilitati, il più delle volte, a fare un vero lavoro educativo come quello che hanno imparato durante gli anni di università. Non ci possiamo più permettere di restare passivi di fronte allo smantellamento progressivo dello Stato Sociale e siamo consapevoli che occorre svegliarsi da un torpore che da troppo tempo ci ha visti addormentati, ignari di quello che ci stava accadendo intorno: è arrivato il tempo di agire, il momento di riprendersi in mano i propri diritti, il proprio lavoro, la propria dignità. La PiazzaEducativa è un collettivo che nasce da queste profonde considerazioni; è una rete che abbiamo, appunto, chiamato “piazza” perché vogliamo sia il punto di ritrovo di tutti noi studenti e lavoratori nel campo pedagogico-educativo, e di tutti quelli che credono, come noi, nell’importanza di ripartire da un agire educativo diffuso che tocchi tutti i settori della società. Siamo una piazza e in piazza anche perché le nostre voci per troppo tempo sono rimaste confinate e marginalizzate dentro le aule scolastiche, dentro i centri diurni, i dormitori e le case di riposo ed è invece giunta l’ora di gridare forte chi siamo, di far comprendere a tutti l’importanza degli educatori e la necessità che essi continuino ad esistere e ad operare nei territori perché sono le figure professionali chiamate a rispondere al diritto di cura e di riabilitazione degli utenti che incontrano ogni giorno. Il nostro impegno non può che partire dalla città di Bologna che ci ospita e che ci forma con la sua università, non può che essere azione e riflessione sul territorio e per il territorio: per questo ci vediamo alle 21:00 di ogni lunedì, per adesso presso l’HUB in Via Luigi Serra 2/h; per confrontarci e decidere come agire e come far diventare la nostra voce, quella degli educatori e del senso educativo, sempre più forte e incisiva. Il gruppo è aperto a tutti e il metodo è quello del consenso collettivo; rifiutiamo, infatti, nella maniera più assoluta il concetto di “leader” perché abbiamo da sempre scelto che il vero e unico nostro leader è il gruppo e l’idea che porta avanti, i concetti che si pone come obiettivo e il destino comune dei suoi membri che, di volta in volta, decidono e rinnovano liberamente le ragioni del movimento attraverso la sua democrazia interna. Vi ringraziamo per aver letto e vi invitiamo tutti agli incontri e alle iniziative che speriamo vorrete fare anche vostre e a seguirci attraverso l’iscrizione alla newsletter mandando una mail all’indirizzo lapiazzaeducativa.bo@gmail.com e su Facebook al gruppo “La PiazzaEducativa Bologna”.