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Petizione per Giusi: “Non si criminalizza l’antifascismo”

Nel giro di poco tempo raccolte oltre 300 firme per sostenere la dipendente del Comune di Casalecchio sotto procedimento disciplinare dopo la manifestazione contro Forza Nuova del 20 maggio. Diffuso inltre un appello di sindacati, Rsu, associazioni e partiti in vista del presidio del 26 luglio.

19 Luglio 2019 - 14:58

“Con questa lettera aperta vi chiediamo di dimostrare che l’Antifascismo è uno solo, e vi chiediamo di rendere pubblica la vostra posizione nei confronti della vicenda che vede una dipendente del Comune di Casalecchio sottoposta a procedura disciplinare, chiedendo che non sia in alcun modo sanzionata e affrontando la discussione con un Consiglio comunale straordinario”. Si conclude con queste parole una petizione lanciata su Change.org per sostenere Giusi, la dipendente del Comune di Casalecchio sotto procedimento disciplinare dopo aver partecipato alla manifestazione dello scorso 20 maggio, a Bologna, contro un comizio di Forza Nuova. Promossa ieri dall’Sgb, che Giusi rappresenta come delegata, la petizione (indirizzata a sindaco, consiglieri e assessori di Casalecchio) ha già superato le 300 firme.  “Un procedimento per fatti che rientrano nel diritto/dovere delle pratiche Antifasciste che fin dagli anni ’60 hanno sempre cercato di impedire che i fascisti potessero fare comizi e congressi pubblici- continua la lettera aperta- è per noi inaccettabile, un atto di repressione e di criminalizzazione che riguarda tutti i democratici e gli antifascisti. La vicenda della lavoratrice, nonché delegata sindacale di Casalecchio rischia di creare una contrapposizione fra le pratiche antifasciste di massa che si rifanno alla tradizione del movimento operaio ed un antifascismo istituzionale che, accettando la repressione di queste pratiche, rimane di facciata se non strumentalmente elettorale. Un ‘antifascismo istituzionale’ molto distante da quello sentito e praticato, ieri e oggi, dai settori popolari e resistenti che quel 20 maggio hanno ritenuto un’offesa grave la presenza di Fiore nella Città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza e sfregiata dalla bomba fascista del 2 agosto”.

Inoltre, sta circolando anche un ulteriore appello che rilancia il presidio per Giusi che si terrà a Casalecchio il 26 luglio. Al momento è firmato da: Sgb, Cub, Unione Inquilini Bologna, Cobas Bologna, Il sindacato è un’altra cosa – Cgil Bologna, Usb Bologna, Usi, Rsu Fabio Perini, Rsu Cgil Euganea 6 Padova, Rsu Sgb Comune di Bologna, Rsu Sgb Regione Emilia-Romagna, Associazione Bianca Guidetti Serra, Pcl, Prc Bologna, Pci Bologna, Patria Socialista Bologna, Giovani Comunisti-Emilia Romagna, Sinistra Classe Rivoluzione. “Il Comune di Casalecchio, tramite l’ufficio disciplinare con cui è convenzionato, ha deciso di avviare questo procedimento- recita l’appello- solo dopo che alcuni esponenti istituzionali delle formazioni di destra hanno rivelato pubblicamente l’identità e il lavoro di Giusi, chiedendo contestualmente al Comune ‘una condanna esemplare’. Una decisione tutta politica, per la quale utilizzano strumentalmente il decreto Severino, una norma nata per contrastare la corruzione e le clientele nella pubblica amministrazione, imputandole di ‘nuocere all’immagine dell’amministrazione’ comunale. Un accusa tanto generica quanto discrezionale. In questo modo attaccano la libertà di espressione anche al di fuori dell’ambito lavorativo; un attacco ai diritti fondamentali di tutti i lavoratori, una ulteriore forma di repressione che serve per colpire tutti coloro che alzano la testa o che vengono reputati scomodi dal politico o dal dirigente di turno. Un precedente che, se confermato, aprirà la strada ad un possibile controllo oltre che di carattere sociale, alla vita privata di ogni singolo lavoratore pubblico da parte dei propri datori di lavoro. Praticare l’antifascismo fuori e dentro i posti di lavoro non può essere considerato un ‘crimine’ ancora di più in questa Fase storica che registra, negli ultimi anni, un’avanzata delle politiche autoritarie ed antisociali. L’antifascismo è un valore fondante la nostra Costituzione e deve rappresentare la linea guida per ogni amministrazione pubblica oltre che per ogni cittadino. Invitiamo tutte e tutti a solidarizzare con Giusi”.

Anche la Fp-Cgil di Bologna e la Cgil di Casalecchio hanno deciso di intervenire sulla vicenda, per “affermare con determinazione che è intollerabile l’ingerenza della politica nelle attività di gestione della Pubblica amministrazione, soprattutto quando è motivata dalla presunzione di governare e controllare i lavoratori e i loro orientamenti politici e sindacali”.