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Pestarono due studenti, condannati tre nazi

Due di loro sono componenti dei “Legittima Offesa”. Nel novembre 2008 aggredirono alcuni ragazzi sotto le Due torri e a uno ruppero setto nasale e mascella. Per loro una condanna a tre anni e quattro mesi.

31 Maggio 2013 - 18:50

Definendoli “comunisti di merda” e “partigiani di merda”, pestarono con violenza due studenti in piazza della Mercanzia, proprio a pochi passi dalle due torri: oggi, a distanza di quasi cinque anni, per tre noti naziskin bolognesi è arrivata una condanna a tre anni e quattro mesi, senza sospensione condizionale della pena. In favore della vittima più grave, inoltre, il Tribunale ha stabilito anche un risarcimento di 80.000 euro.

L’episodio risale alla notte tra il 14 e il 15 novembre del 2008. Le vittime, incontrate per caso in mezzo alla strada, furono bersagliate con pugni, calci, bottigliate e colpi di sedie e sgabelli presi da un locale: tanto che a uno di loro, un ragazzo calabrese, i neofascisti ruppero setto nasale e mascella.

Gli aggressori oggi condannati sono Luigi Guerzoni (all’epoca referente provinciale dei giovani di Forza nuova  e cantante del gruppo nazi “Legittima Offesa”), Vincenzo Gerardi detto “Miccia” e Alessandro Malaguti (anche lui componente dei “Legittima Offesa”). Il giudice, inoltre, ha rinviato gli atti alla Procura per valutare se incriminare Xavier Gunther Latiano (arrestato insieme ai tre condannati poco dopo il pestaggio ma poi stralciato nel corso delle indagini) e una delle due ragazze che era in compagnia del gruppo, quest’ultima per il reato di falsa testimonianza.

I neofascisti, in una decina, avevano passato la serata in un locale del centro per festeggiare il 33esimo compleanno di Guerzoni. Verso le 3,15 avevano incontrato un gruppo di sei o sette persone, tra cui diversi studenti fuorisede, che venivano da una festa di laurea in piazza Santo Stefano. Visto l’abbigliamento dei ragazzi, partirono gli insulti. Quando uno di loro rispose (“Sono comunista e ne vado fiero, i partigiani hanno liberato l’Italia”) scattò l’aggressione vera e propria.  A dare l’allarme furono gli stessi ragazzi aggrediti e i tre nazi oggi condannati furono fermati poco dopo in via Ugo Bassi: finirono in carcere con le accuse di lesioni gravi, minacce aggravate e porto abusivo di armi in concorso.

Guerzoni e Gerardi, all’epoca dei fatti, erano coinvolti nella maxi-inchiesta della Procura di Bologna sulla serie di aggressioni a militanti di sinistra, offese a omosessuali e stranieri e azioni di danneggiamento a centri sociali compiuti sul territorio bolognese tra il 2003 e il 2006: il processo si concluse con 16 condanne, ma non per Guerzoni e Gerardi.