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Per la rivolta alla Dozza pm chiedono processo per 49 detenuti

Un anno fa, a poche settimane dallo scoppio della pandemia Covid-19, le proteste all’interno del carcere: oggi le richieste di rinvio a giudizio della Procura, che muove le accuse a vario titolo di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e tentata evasione.

14 Aprile 2021 - 18:17

La Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per 49 detenuti finiti sotto inchiesta per la rivolta scoppiata all’interno del carcere della Dozza a marzo del 2020, nelle fasi di maggiore allarme dopo lo scoppio della pandemia Covid-19: sono accusati a vario titolo di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e tentata evasione. Ai detenuti, ad esempio, la magistratura imputa la distruzione di tavoli, sedie e altri oggetti presenti all’interno della struttura e violenze nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria, due dei quali sono ora indicati come parti offese. Otto detenuti sono ritenuti responsabili di essere stati, sostanzialmente, gli istigatori della rivolta, in quanto “incitavano i detenuti, non identificati- è quello che è trapelato dalle accuse della Procura- che hanno distrutto le plafoniere dei neon nelvcorridoio della sezione 3D”, urlando frasi come “libertà, ora distruggiamo tutto, siete tutti pezzi di m…”.