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“Per la costruzione di un convegno nazionale e di una mobilitazione sulla salute”

Appello dell’Assemblea per la salute del territorio verso l’appuntamento del 28 marzo: un’iniziativa pensata per “far dialogare esperte ed esperti, medici, operatrici sanitarie, esperienze territoriali sulla salute, sindacati della sanità e singole persone con la prospettiva di produrre una solida conoscenza su quanto sta avvenendo e di iniziare a elaborare progettualità e possibilità di mobilitazione”.

01 Marzo 2021 - 12:23

Dall’iniziativa pubblica che si è svolta lo scorso 20 febbraio in piazza Nettuno promossa dall’Assemblea per la salute del territorio è emersa, tra gli altri punti, anche la decisione di organizzare per il 28 marzo un convegno nazionale per discutere di vaccini, sanità e salute. E’ stato ora diffuso l’appello “#Sindemia0202” per la costruzione di questo appuntamento e di ulteriori prospettive di mobilitazione: “È passato oltre un anno dal violento manifestarsi della diffusione del Covid-19 in tutto il pianeta, col suo tragico impatto in termini di morti e sofferenze. Gli effetti del virushanno superato quelli di una pandemia, configurando una vera e propria sindemia, in cui la sovrapposizione di problemi di salute con fattori ambientali, economici e sociali si è scaricata sulla società colpendo con durezza le fasce più deboli della popolazione e aggravando le diseguaglianze. Il Covid-19 è stato descritto come un cigno nero: un evento imprevisto che modifica e modificherà in profondità le forme di vita e il riprodursi della società e del capitalismo. Una narrazione che però non tiene conto degli allarmi che comunità scientifica e varie forme di attivismo hanno lanciato nel corso degli anni sugli effetti devastanti del rapporto tra attuale modello di sviluppo e biosfera. Un’epidemia di questa portata era non solo largamente prevedibile, ma prevista. Il repentino diffondersi del Covid-19 lungo le filiere logistiche planetarie ha trovato risposte variegate nei differenti contesti. In generale, quanto stiamo vivendo dimostra una volta di più come l’attuale assetto politico, economico e sociale globale non voglia, non possa e non sappia tutelare il diritto a una buona vita per tutte e per tutti. Alle nostre latitudini, è immediatamente emersa la totale mancanza di preparazione delle istituzioni, affiancata dalla crisi del servizio sanitario indebolito da decenni di tagli e privatizzazioni. A ciò si è unito il cinismo di Confindustria e di larghi settori economici che hanno dato priorità al business piuttosto che alla vita. Tuttavia, la sindemia ha dimostrato che il concetto di salute non può essere relegato unicamente alla dicotomia malattia / non malattia, ma che è da intendere come una condizione globale di benessere alla quale concorrono diversi fattori”.

Prosegue l’appello: “A partire da queste considerazioni, ci pare ora più che mai necessario iniziare a invertire la rotta, innanzitutto confrontandoci, condividendo esperienze e riflessioni con l’ambizione di sperimentare in forma nuova possibili processi di attivazione e mobilitazione in grado di incidere nell’immediato su come affrontare insieme la sindemia e di sviluppare uno sguardo di prospettiva. Per fare ciò, riteniamo sia importante produrre anche forme di sapere su quanto sta accadendo. Per questo motivo promuoviamo la costruzione di un convegno che ha l’obiettivo di far dialogare esperte ed esperti, medici, operatrici sanitarie, esperienze territoriali sulla salute, sindacati della sanità e singole persone con la prospettiva di produrre una solida conoscenza su quanto sta avvenendo e di iniziare a elaborare progettualità e possibilità di mobilitazione. Ci sembra che sia decisivo tentare di costruire in modo collegiale e collettivo un nuovo concetto di salute e nuove pratiche, percorsi e strumenti per ripensare questo decisivo fattore sociale. Ed è cruciale farlo puntando ad assemblare e interconnettere una molteplicità di figure in grado di intervenire sul campo di contesa che si delinea nei prossimi mesi nel procedere del Covid-19, a partire ad esempio dalla necessità di forme di assistenza di base e gratuita e mettendo in evidenza il completo fallimento dei sistemi di tracciamento e l’inaccettabile privatizzazione dei brevetti da parte delle multinazionali. La complessità di una sindemia impone inoltre di ragionare e di procedere su più larga scala, interrogandosi sulle cause profonde della diffusione di un virus come il Covid-19, che origina in un contesto estrattivista di continua espropriazione e messa a profitto della natura umana e non-umana. Non è un caso che il Covid-19 origini da un salto di specie, che colpisca con maggiore durezza nei territori più inquinati, che si diffonda lungo le vie dei flussi logistici e finanziari, né che abbia effetti più drammatici sulle soggettività subalterne. La partita politica nei prossimi mesi, che passa anche per il piano del Recovery Fund, può aprire terreni di mobilitazione per rimettere radicalmente in discussione l’assetto attuale,tutelaretutte le figure che lavorano nel sistema sanitario, progettare una nuova effettiva visione di sanità territoriale e di prossimità, affermare un nuovo concetto di salute dei territori e delle persone che li abitano”.

La proposta veicolata con l’appello è di strutturare la giornata di convegno attorno a tre assi di riflessione. Il primo, “Per un Vaccino bene comune”, viene così presentato: “In questa sessione verranno approfonditi i temi della pandemia e della sindemia, inquadrando il tutto a partire dal tema dei vaccini e delle dinamiche di profitto ad essi legate. Vorremmo far interagire in particolare esperti/e ed epidemiologi, e inquadrare una conoscenza scientifica sul Covid-19 anche a partire dal contesto globale”. La sessione “Per una nuova sanità”, invece, “si focalizzerà sul lavoro e l’accesso al welfare del sistema sanitario, dove vorremmo discutere di nodi, condizioni, problemi e possibilità nel sistema sanitario nazionale e delle vertenze che si sono aperte in questi mesi. Vorremmo sia tracciare una storia del sistema sanitario nazionale che guardare al futuro e alle alternative da costruire, cercando inoltre di allargare la riflessione al tema del rapporto tra salute e lavoroin senso lato”. Infine, la sessione “Per un nuovo concetto di salute” si propone come “una riflessione su salute, corpi e territori, dove vorremmo elaborare una lettura per una nuova idea di cura e un nuovo concetto olistico di salute, una prospettiva ecologista e femminista sulla sindemia, un confronto tra esperienze territoriali di mobilitazione sulla salute declinate in senso ampio”.

L’Assemblea propone di “costruire il convegno per domenica 28 marzo, organizzandolo in modalità online, in un’intera giornata di dibattito e approfondimento. Per chiunque volesse proporre delle relazioni scrivere a convegnosalute2021@gmail.com entro il 12 marzo. Il programma del convegno verrà lanciato il 14 marzo dopo aver ricevuto idee e proposte e organizzato le sessioni di conseguenza”.