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People Mover, il comitato chiede costituzione parte civile

Il legale: “In assenza del Comune che pur indicato come parte offesa dalla Procura sta in silenzio, solo questa associazione tutela la parte di cittadinanza contraria a quest’opera”. Presidio all’esterno del Tribunale.

09 Aprile 2015 - 15:07

Tribunale, via Farini (foto Loredana Sansavini)In Tribunale va in scena il processo per il People Mover, la monorotaia stazione-aeroporto di cui si in progetto dal 2008 e che parrebbe essere vicina all’avvio dei cantieri. All’esterno,  manifesta il Comitato No Peoplemover, con diversi striscioni: uno recitava “No People mover, Ci sara’ Certamente il Carcere”, con le tre ‘c’ scritte in rosso per fare riferimento al Ccc; un altro raffigurava un mega-assegno da 8 milioni di euro, quelli versati dalla Regione per il Servizio ferroviario metropolitano, che il comitato definisce “il giusto percorso (non trasferibile)”.

Il comitato, tramite l’associazione Primavera Urbana, ha anche chiesto di costituirsi parte civile. I legali di tutti gli imputati (sette, tra cui l’ex sindaco Delbono, l’ex presidente Atc Sutti, il presidente Ccc Collina.) si sono opposti, i giudici si pronunceranno durante l’udienza del 16 aprile.

Il legale dei No peoplemover, Domenico Morace, ha detto in aula che il comitato “da cinque anni è l’unico soggetto che in città si èbattuto in tutte le sedi per contrastare quest’opera dispensiosa, sciocca e inutile, in nome del diritto alla difesa e salvaguardia dell’ambiente, che è sancito nel loro statuto. Questo diritto è stato leso ed è lecito che l’associazione ora chieda di difendersi e di essere risarcita”.

“In assenza del Comune – ha aggiunto il legale – che pur essendo stato indicato come parte offesa dalla Procura sta in silenzio e ha scelto di non costituirsi parte civile, questa associazione è l’unica a tutelare la parte di cittadinanza contraria a quest’opera”.