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In 500 alla fiaccolata del mondo della formazione [audio+foto]

Raggiunta piazza Santo Stefano, la manifestazione termina. Da segnalare numerosi blocchi del traffico e le contestazioni portate al direttore dell’Ufficio scolastico Limina e ai sindacati confederali, entrambi accusati di passività di fronte ad una situazione critica.

17 Novembre 2009 - 19:16

> Ascolta l’intervista a Damiano dell’Onda

> h.20.30 La fiaccolata si è conclusa in Piazza Santo Stefano dopo aver sostato sotto le due torri. Grande l’attività comunicativa verso la città per spiegare le condizioni critiche del mondo della formazione le cui condizioni, a causa dei tagli e di un modello d’istruzione sempre più dipendente dai fondi privati, appaiono critiche.

> h. 20.00 Il corteo sosta di fronte all’Ufficio Scolastico regionale (ex Provveditorato) di via de Castagnoli. E’una buona occasione perché i precari della scuola rivolgano un attacco a Limina, direttore dell’Ufficio, accusandolo di passività di fronte alle azioni del governo che smantellano, attraverso i tagli, l’istruzione pubblica. Anche i sindacati confederali, “che non hanno mai indetto nessuno sciopero generale durante quest’anno di mobilitazioni”, vengono criticati.

> h. 19.20 La fiaccolata-corteo avanza su via Indipendenza. Lo striscione unitario recita “I tagli uccidono. Fondi e reddito per una scuola viva. Mondo della formazione in lotta”.

> h.19.00 Circa 500 persone alla fiaccolata indetta dai medi e partecipata da universitari, ricercatori precari e professori contro i tagli all’istruzione pubblica e per ricordare Vito, ragazzo morto in seguito ad un cedimento strutturale del suo edificio scolastico. Partiti da Piazza Nettuno per raggiungere piazza Santo Stefano attraverso via Indipendenza, via Righi e via Zamboni, i manifestanti hanno inscenato un blocco del traffico all’incrocio tra la via Indipendenza e via Ugo Bassi. Nel mentre gli interventi dal megafono ricordano e sottolineano la natura antifascista e antirazzista della mobilitazione. Il riferimento è, chiaramente, alla provocazione lanciata ieri (e rientrata in mattinata) dai fasci del Blocco Studentesco, emanazione di Casa Pound, che avevano mostrato l’ intenzione iniziale di presentarsi in piazza.

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