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Palestina / Sami scarcerato, ma con divieto di partecipare a proteste

L’attivista del collettivo Youth of Sumud, che era stato arrestato quasi una settimana fa, ha dovuto anche pagare una cauzione e dovrà presentarsi alla polizia della colonia di Kiryat Arbaa (Hebron) tutti i venerdì: previsto il ritorno in cella per la violazione di una sola delle condizioni stabilite dal giudice militare.

14 Gennaio 2021 - 19:24

Finalmente è stato scarcerato l’attivista palestinese Hussein Hureini, conosciuto come Sami, detenuto da quasi una settimana all’interno dell’Ofer military Court in Cisgiordania.

A decidere il suo ritorno a casa è stato il giudice militare che ne ha concesso il rilascio dietro una serie di condizioni altamente stringenti e privative della libertà personale. Per poter uscire dal carcere Sami è stato costretto a pagare una cauzione di 10.000 Nis, circa 2.600 euro, ma non solo. Tramite una violenta misura repressiva la corte israeliana, che esercita potere giurisdizionale anche in West bank, ha deciso di applicare anche una sorta di “obbligo di firma” ai danni del leader del collettivo Youth of Sumud. Sami sarà infatti obbligato a recarsi presso la stazione di polizia della colonia di Kiryat Arbaa (Hebron) tutti i venerdì mattina per dimostrare la sua presenza sul territorio.

Ma la misura più violenta è quella del divieto fatto a Sami di partecipare a qualsiasi tipo di azione pubblica o protesta organizzata contro l’occupazione.

Per il giovane di At – Tuwani, attivista e leader della resistenza nonviolenta palestinese, la misura inflitta rappresenta quindi la pena più pesante.

La Corte inoltre tiene a precisare che nel caso in cui Sami violasse anche solo una delle condizioni dettate oggi per il rilascio, oltre a pagare una multa di oltre mille euro, verrebbe immediatamente riportato in cella.

Hussei Hureini era stato prelevato con violenza dalla sua casa nel villaggio di At-Tuwani durante un raid notturno dell’Idf. Un arresto violento e senza capi d’accusa operato dall’esercito di occupazione in seguito alla partecipazione di Hussein a una protesta pacifica poche ore prima.

La prigione di Ofer, è bene ricordare, è un istituto vigilato dalla polizia israeliana già noto alle cronache per i suoi abusi sui diritti umani.

Come i ragazzi del collettivo Youth of Sumud denunciano, è evidente che la misura applicata per la sua liberazione rappresenta una grave violazione dei diritti dei palestinesi. L’arresto di Sami è solo una ennesima misura volta a reprimere la resistenza nei territori occupati.