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“Orso tornerà in Cirenaica”

Dopo la rimozione della targa per il combattente Ypg Lorenzo Orsetti gli interventi di Resistenze in Cirenaica (che la appose), Wu Ming, Vag61, Noi Restiamo e Ya Basta.

01 Febbraio 2020 - 19:00

“Si contano sulle dita di due mani le strade che non sono state intitolate a dei partigiani in Cirenaica: via Edmondo de Amicis, via Giuseppe Ceneri, via Pietro Loreta, via Scipione dal Ferro, via Libia, via don Paolo Serra Zanetti, via Luigina Fasoli, via Giorgio Cencetti, via Bonaventura Cavalieri e la piazzetta degli Umarells (!)”. Lo scrive Resistenze in Cirenaica.

Prosegue il collettivo: “Le prime cinque risalgono a prima della famosa seduta lampo del consiglio comunale che dopo la Liberazione cancellò i nomi che celebravano il colonialismo fascista dal rione, le altre cinque sono recenti. Via Serra Zanetti è una stradina chiusa (un pezzo di via Sabatucci) che porta all’ingresso della struttura di accoglienza Beltrame che nel 2018 è stata dedicata al sacerdote ‘amico dei poveri’, Fasoli (una storica), Cencetti (un paleografo) e Cavalieri (un matematico del Seicento) sono vie nuove, nate attorno ad alcuni pezzi del rione sorti negli ultimi decenni; la piazzetta degli Umarells è una piccola area giochi dietro le scuole Giordani che l’anno scorso era stata reintitolata dal basso ‘piazzetta delle Partigiane’. Il cartello venne rimosso pochi giorni dopo e gli umarells erano tornati a vegliare sui giochi dei bambini”.

“Mesi fa – si legge poi – il giardino senza nome alla fine di via Sante Vicenzi era stato intitolato, sempre dal basso, a un altro partigiano, Lorenzo Orso Orsetti, perché la sua presenza andasse ad affiancare quella degli altri caduti per la Liberazione che dalla fine della Guerra sono gli spiriti del luogo di questo peculiare spicchio del quartiere San Vitale – San Donato. Lorenzo Orsetti era anche lui un partigiano, caduto nel 2019 in Siria combattendo al fianco della milizia curda Unità di Protezione Popolare (YPG). Il suo nome in Cirenaica era un modo di ricordare che la Liberazione e la Resistenza non sono solo pagine della storia italiana, ma il cuore pulsante di un altro modo di vedere il presente e di sperare nel futuro. Quel cartello aveva riportato nel rione dopo tanto tempo un’idea di città che parla, di una città che racconta storie, di una città che ha ancora molto da dire. Oggi quel cartello è stato tolto dall’amministrazione comunale che ha intitolato quello spicchio di verde allo storico dell’antichità e ordinario di storia romana Giancarlo Susini. Nuove strade, nuovi nomi, stesso rione, nessun motivo. Oltre che dagli odonimi delle vie riferiti ai protagonisti della Resistenza, l’identità del rione Cirenaica nasce dalla storia stessa dei suoi luoghi durante la lotta di liberazione. Il quartiere ospitava la sede del CUMER e una tipografia clandestina e diversi partigiani e partigiane, tra cui Vinka Kitarovic a cui RIC dedicò la sua prima iniziativa rinominando via Libia in sua onore, abitavano qui. Scegliere di intitolare spazi e vie della Cirenaica a studiosi di diversi ambiti, per quanto esimi e meritevoli, significa alterare la memoria pubblica del rione per crearne una nuova che non sia collegata e collegabile alla storia della Resistenza e ai suoi protagonisti”.

Un commento rilanciato anche da Giap, blog dei Wu Ming,  aggiugnendo: “Oggi, 31 gennaio 2020, la targa è stata rimossa. Ora il giardino ha un altro nome, un nome ‘con tutti i crismi’ burocratici e amministrativi. La targa in memoria di Orso sarebbe potuta rimanere, perché no? Tanti luoghi delle nostre città hanno un nome ufficioso e uno ufficiale, coesistenti e mai confusi l’uno con l’altro. Tantopiù che parliamo di un giardino pubblico, senza numeri civici, dove non poteva sorgere alcun equivoco o disguido. E invece no, il nome di Orso lo si è voluto rimuovere ed è stato rimosso, senza alcuna remora”.

“Orso tornerà in Cirenaica”, promette Vag61: “Una comunità perdutamente innamorata di libertà e dell’uguaglianza che armi in pugno ha sconfitto uno stato totalitario e oppressivo. Sono i partigiani che strappando ai nazifascisti l’appennino valle dopo valle sono arrivati a liberare Bologna il 21 aprile 1945, a molti dei quali sono intitolate le strade del rione Cirenaica. Ma la stessa definizione vale, senza cambiare una virgola, per i rivoluzionari che hanno cacciato l’Isis dalla Siria del Nord. L’Isis è sempre quello degli attentati a Nizza, Parigi, Bruxelles: sembra scontato, ma qualcuno deve avere la memoria corta”.

Continua lo spazio autogestito di via Paolo Fabbri: “Una Liberazione a cui, però, invece del piano Marshall gli stati occidentali hanno riservato uno spudorato tradimento, con l’abbandono del campo e il via libera all’aggressione da parte di Erdogan e delle milizie jihadiste sue alleate: gli stessi, in molti casi, che sparavano sotto i vessilli del califfato. I motivi per cui gli stati non possono dire di no ad Ankara non sono certo un segreto, né quelli energetici (gasdotti e oleodotti), né quelli strategici (il controllo della Libia) né quelli demografici (i milioni di migranti trattenuti sul territorio turco, che se ripartissero riaprirebbero la rotta balcanica). Ai combattenti delle unità di protezione della Siria del Nord il Comune non dedica strade, né parchetti, neanche un’aiuola. Chi come noi vive ogni giorno la Cirenaica ha pensato che tra gli altri partigiani meritasse posto nel rione anche Orso, Lorenzo Orsetti, caduto il 18 marzo mentre avanzava verso l’ultima sacca di territorio in mano a Isis. A novembre abbiamo apposto una targa in un’area verde senza intitolazione in fondo a via Sante Vincenzi. Il Comune, evidentemente disinteressato a tutto ciò, ha rimosso la targa e dato diversa intitolazione al giardino. La Cirenaica Antifascista saprà presto rimettere le cose a posto”.

Interviene anche Noi Restiamo: “Dopo la cancellazione dei murales in zona universitaria, un altro attacco verso il popolo curdo e la sua lotta contro l’Isis, contro la Turchia dell’assassino Erdogan, contro la Nato e l’UE che in quei territori hanno interessi e che continuano a fomentare guerre. Oggi la targa posta a novembre per intitolare un parco a Lorenzo Orsetti è stata rimossa. Orso era un partigiano, come molti dei personaggi a cui sono intitolate le vie della Cirenaica, morto in Siria combattendo insieme alle Ypg contro l’Isis. Per quanto simbolico, questo gesto è l’ennesimo attacco al popolo curdo e mostra una volta di più la vera faccia dell’amministrazione e del partito che rappresenta. Il PD che in Europa sostiene gli accordi miliardari fra l’UE e la Turchia di Erdogan per la gestione dell’immigrazione, che non batte ciglio per l’uccisione da parte della Nato del generale Soleimani, che fa entrare in Italia decine di testate nucleari della Turchia. Possono provarci, ma non possono cancellare la memoria di chi è morto combattendo per una lotta giusta. Continueremo ad opporci alle loro sporche guerre imperialiste e ad esprimere la nostra solidarietà internazionalista al popolo curdo”.

Così Ya Basta Bologna: “Non servono giornate della memoria se si cancellano pezzi della nostra storia, della nostra storia partigiana. Dal parchetto intitolato a un combattente internazionalista, Lorenzo Orsetti, che insieme a tante persone da tutto il mondo ha deciso di unirsi alle forze dello YPJ per combattere l’isis e il fascismo di Erdogan, ai muri di via Zamboni che il comune prontamente rimbianca cancellando i volti delle combattenti curde. E’ proprio così che si cancella la memoria, che non si riconosce la storia e la potenza che c’è dietro un simbolo, come il giardino intitolato ad Orso nelle strade della Cirenaica. Al fianco della famiglia di Lorenzo, di tutte le persone che hanno lottato e lottano per la libertà e per un mondo migliore”.