Acabnews Bologna

Oggi niente sfratti

Diversi presidi di comitati e sindacati di lotta per la casa hanno bloccato le esecuzioni in programma. Vicepresidente Regione Gualmini: “Chi occupa si aspetti sgombero”, Social Log: “Si vergogni”. Crowdfunding Làbas, montato primo pannello solare.

27 Ottobre 2015 - 18:20

Rinviato sfratto per Morjane! E alcune domande all’assessore Gualmini!

Presidio antisfratto (foto fb Social Log)Dopo aver resistito allo sfratto di Said la scorsa settimana garantendogli di non perdere i punti Erp per entrare in casa popolare, oggi abbiamo resistito allo sfratto per Morjane e i suoi tre piccoli figli. Le proposte fatte dagli assistenti sociali avrebbero aggravato la situazione facendogli perdere i punti per l’accesso alla casa Erp che con ogni probabilità avverrà a gennaio. Lo sfratto è stato rinviato al 14 dicembre tra la gioia e gli applausi did Morjane e dei numerosi solidali che dall’alba hanno picchettato l’ingresso di casa della famiglia sotto sfratto riuscendo ad evitare che ufficiale giudiziario e polizia li sbattesse fuori di casa. A partecipare alla resistenza di oggi tantissime famiglie e singoli dell’ex-Telecom che anche oggi non hanno fatto mancare la solidarietà!

Cogliamo l’occasione per rispondere alle dichiarazioni crudeli e insensate dalla vice presidente della regione Emilia Romagna dicendo che chi ha occupato, vive in occupazione, o occuperà dalle istituzioni si aspetta una casa, e non uno sgombero! Vergogna! Come si può pretendere che centinaia di famiglie vivano in macchina o in stazione perché sfrattate dopo aver perso il lavoro a causa della crisi economica? La Thatcher emiliana fa finta di non sapere che qualsiasi madre o padre, o qualsiasi persona che si trova a vivere per strada cercherà con ogni mezzo necessario un riparo per sé e i propri figli! Grazie alla lotta e alle forme di autorganizzazione il massacro sociale della nuove povertà e delle politiche di austerità ha trovato un potente argine a Bologna. Ci chiediamo cosa sarebbe successo alla famiglia di Morjane se non ci avesse incontrato: lui operaio e lei maestra d’asilo con tre figli, lui perde il posto di lavoro, gli mancano pochi punti per l’assegnazione alla casa popolare e gli assistenti sociali gli propongono soluzioni che gliene avrebbero fatti i punti al posto di aumentarli, e tutto ciò a soli 3 mesi dall’ingresso in casa Erp. Lo sa la Gualmini quante famiglie si trovano in questa situazione? Sono centinaia! E non ci si permetta di scaricare le responsabilità alla società se avvengono cose del genere e se poi giustamente prendendo il coraggio a quattro mani si va ad occupare uno stabile di banche tedesche disabitato da decenni e lo si trasforma in una meraviglia di welfare e dignità!

Per quanto ci riguarda continuiamo sereni e determinati nella nostra lotta con al fianco migliaia di bolognesi solidali come il corteo di sabato ha manifestato alla città, rilanciando con forza la necessità di bloccare subito gli sgomberi e attivare immediatamente una moratoria degli sfratti.

Casa, reddito e dignità per tutti e tutte!

Comitato Inquilini Resistenti e Assemblee Occupanti con Social Log


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Stop sfratti!

Presidio antisfratto (foto Asia Usb)Asia-Usb ha difeso oggi con successo l’ennesimo sfratto esecutivo, nel comune di Casalecchio in prima periferia bolognese.

La vittima dello sfratto era una donna rimasta recentemente disoccupata, che si dovrebbe confrontare da sola con l’affitto di 730 € al mese, con le bollette e con i costi della vita sua e dei suoi tre figli.

Alla donna, separata dal marito dopo che lui l’aveva sottoposta a violenze domestiche, stalking e intimidazioni, uno dei troppi casi che rimangono impuniti dalla cosiddetta giustizia italiana, e che non contribuisce in nessuna misura al mantenimento della famiglia che ha violentato e abbandonato, era stata proposta come unica soluzione dal servizio sociale quella di affidare i bambini all’ex marito e arrangiarsi a trovare un’altra sistemazione, giudicando il caso “non urgente”.

Con il picchetto e la solidarietà di alcuni amici e vicini lo sfratto è stato rimandato, ma non si può continuare così: le amministrazioni devono dare soluzioni alla radice del problema, non il minimo indispensabile per contenere una situazione ormai di fatto incontenibile.

Perfino parecchi passanti, infatti, lamentavano la quantità di patrimonio sfitto esistente anche nel loro piccolo Comune, così come in tutta Bologna, che si potrebbero utilizzare per poter vivere tutti degnamente, evitando che le richieste d’affitto sempre più alte dei privati e l’impoverimento generale di sempre più persone colpite da licenziamenti e abbassamento dei salari finiscano per generare una vera e propria emergenza.

In particolare, l’indignazione era rivolta verso alcune case popolari della zona, di recente costruzione o riqualificazione, che ancora rimangono inutilizzate.

Questa è una vergogna, e purtroppo è una situazione generalizzata, il fenomeno del patrimonio abitativo sfitto, sia di proprietà privata che pubblica, si trova ormai in tutte le città.

Dunque, oltre a rivendicare un blocco degli sfratti per morosità da parte di Comune e Regione, per dare intanto un freno all’aumento selvaggio di persone sbattute fuori di casa senza soluzioni alternative, occorre richiedere con forza una presa di responsabilità alle istituzioni politiche per quanto riguarda il riuso del patrimonio sfitto pubblico e anche della requisizione o acquisizione di quello dei grandi proprietari privati.

Occorrono politiche che diano priorità e soluzioni strutturali alla questione abitativa, ma il PD, oggi al governo, sembra orientato in direzione decisamente opposta. E quell’emergenza che spaventa oggi i cittadini di Casalecchio, e non solo, sta già prendendo una forma ben definita, colpendo anche quei soggetti che fino a pochi anni fa non si sarebbero minimamente aspettati di dover far fronte a uno sfratto.

NO AGLI SFRATTI!

DIRITTO ALLA CASA PER TUTTI!

Asia-Usb Bologna

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Oggi abbiamo resistito!

Presidio antisfratto (foto fb Comitato via Gandusio)Gli sfratti che erano stati programmati per oggi in via Gandusio (BO) sono stati rinviati al 14 Dicembre 2015.

Tutto ciò è avvenuto grazie alla resistenza e alla lotta delle famiglie cui grava questa situazione di instabilità causata da Comune di Bologna e Acer, ed alla partecipazione degli inquilini solidali dei palazzi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato al picchetto di quest’oggi.

BASTA SFRATTI
BASTA AUMENTI
BASTA CONTRATTI A TEMPO

LE CASE POPOLARI SONO NOSTRE!

IL POTERE AGLI OPERAI

Comitato Inqulini via Gandusio

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Pannelli solari (foto fb Làbas)Nel giro di pochi giorni il primo obiettivo del crowdfunding è stato raggiunto. La prima abitazione di via Borgolocchi è di nuovo luminosa! Abbiamo infatti montato il primo set di pannelli solari sul tetto di Làbas, e Carlo (che vedete nelle foto) e gli altri abitanti della casa, ritornano ‘elettrici’. I prossimi step sono ridare luce alle altre abitazioni e all’interno dell’ex caserma Masini, per ridare vita e dignità alle persone e i progetti. Per arrivare a quota 19.088 euro manca ancora molto e serve l’aiuto di tutti. Aprite il seguente link, contribuite al crowdfunding su DeRev e scoprite le ricompense che vi spettano!

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