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OccupyMensa va in rettorato: “Frenare aziendalizzazione”

Il blitz dopo il quarto pranzo autogestito all’interno del Bononia Universitary Restaurant, dove per martedì prossimo dalle 18 il collettivo annuncia apericena sociale e assemblea pubblica.

13 Novembre 2013 - 18:47

Un tavolo di trattativa con Rettore e ER.GO è la richiesta che oggi la campagna #OccupyMensa ha portato fin sotto gli ingressi degli uffici del Rettorato dell’Unibo dopo aver organizzato, per la quarta settimana di fila, il suo pranzo sociale autogestito ad 1 euro all’interno della mensa di Piazza Puntoni arrivando con oggi ad aver coinvolto più di mille studenti, in file che quasi sempre hanno surclassato quelle della mensa privata.

La settimana scorsa decine di studenti e studentesse hanno trovato chiuse le porte dell’ER.GO da parte di interi reparti celere in assetto antisommossa dimostrando come l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio pensa alla cosiddetta utenza: come ad un problema di ordine pubblico e non come portatrice di bisogni reali – un pasto accessibile a tutt* – che non collimano con le scelte dell’università-azienda. Vedere la polizia lasciata entrare all’interno che riprende dalle finestre la manifestazione e gli studenti tenuti fuori sicuramente non fa onore a questo ormai traballante istituto del diritto allo studio in terra d’Emilia.

Noi crediamo invece che i nodi che vengono ribaditi dalla campagna #OccupyMensa – un pasto accessibile a tutt*, magari con fasce di reddito non erogato da una mensa privata – dallo Studentato Occupato Taksim – un posto letto e un alloggio per i 40.000 fuorisede, mentre l’università ne garantisce solamente 1465 – da chi ogni giorno scarica illegalmente libri di testo online – visto il caro-libri e i prezzi folli imposti dalla case editrici – da chi lotta per un sapere critico e per una università libera da logiche aziendaliste con borse di studio per tutti gli idonei siano parte integrante dei diritti legittimi di studenti e precari dell’Università di Bologna che quotidianamente ci vengono negati.

Ribadiamo da parte nostra la richiesta a Rettore ed ER.GO di aprire un tavolo di trattativa con gli studenti per porre rimedio a queste emergenze che si registrano sul piano dei diritti e dell’accesso al welfare e alla possibilità di frequentare l’Alma Mater Studiorum. E’ ora di invertire la rotta e di porre freno ai processi di aziendalizzazione che sono stati parte dello scoppio della crisi e non parte della soluzione, come – purtroppo – anche questa amministrazione universitaria ha provato a farci credere. Ricordiamo i 70.000 euro spesi per aprire la saletta “Pausa Pranzo” in via Petroni (dove agli studenti è concesso mangiare quello che si sono portati da casa…) spacciata come soluzione al problema-mensa finanziata grazie al taglio di 80.000 euro che coprivano la copertura sanitaria di base di numerosi studenti fuorisede!

#OccupyMensa rilancia comunque un nuovo appuntamento sempre alla Mensa più cara d’Italia in Piazza Puntoni per martedì 19, al cui interno (alle h.19) vederci nuovamente in assemblea per continuare la campagna per acquisire il sacrosanto diritto ad un pasto accessibile a tutt*. Sarà anche l’occasione per valutare collettivamente l’atteggiamento che Rettore ed ER.GO avranno deciso di prendere in merito alle nostre richieste. L’assemblea sarà preceduta, dalle 18, da un’apericena sociale.

Enjoy #OccupyMensa!