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Occupazione in via Stalingrado: “Contro Expo e speculazione urbana!” [foto]

La campagna Space Invaders riapre gli ex-Magazzini del popolo. Hobo: “Riappropriamoci delle cattedrali del lavoro precario e gratuito, perché questa ricchezza è prodotta da noi e dunque ci spetta”.

20 Aprile 2015 - 09:12

Space Invaders contro Expo e speculazione urbana!

_DSC8192Quando la bolla delle cattedrali del consumo, dei megaeventi e delle grandi opere scoppia, sul territorio restano spazi e infrastrutture abbandonate alla rendita e alla speculazione immobiliare. Di una di queste infrastrutture ci siamo appropriati oggi nel percorso di mobilitazione che ci porta verso la contestazione di Expo il primo maggio a Milano. Si tratta dell’ex-Magazzini del popolo (Via Stalingrado 31), da tempo abbandonati, di recente acquistati dall’Unipol, potente gruppo finanziario, bancario e assicurativo in combutta con il Partito Democratico (aspirante partito unico al governo di questa città, questa regione e questo paese). Ve lo ricordate quando Piero Fassino chiedeva al manager di Unipol Consorte: “Allora siamo padroni di una banca?”.

Nei piani del gruppo finanziario vi è la demolizione dell’ex-Magazzini del popolo, anche se non vi è nessun progetto per cosa costruire. Ma per i poteri economici e politici questo non è un problema: l’importante è mettere di tutti e consegnarli al profittodi pochi. Per questo la corruzione è strutturale, non riguarda solo i singoli comportamenti: è corrotto il potere che ogni giorno ci sfrutta e ci riduce sul lastrico.
Dentro l’ex-Magazzini del popolo abbiamo trovato tante merci, dai letti ai divani, dai mobili ai lampadari, quelle che vengono vendute a prezzi esorbitanti rispetto ai nostri miseri salari (per chi ne ha uno).
Meglio mandarle al macero e lasciare gli spazi marcire piuttosto che permettere che se ne riapproprino i soggetti colpiti dalla crisi. Quei poteri economici e politici sono infatti gli stessi che sono responsabili della crisi, delle nostre condizioni di precarietà e impoverimento, dei debiti che contraiamo per poter studiare o avere una casa.

L’occupazione di oggi vuole innanzitutto essere un’indicazione sociale e politica verso e oltre il No Expo: contro l’esproprio delle nostre vite e dei nostri quartieri, riappropriamoci degli spazi urbani e delle infrastrutture che ci vengono sottratti e lasciati abbandonati dopo lo scoppio delle bolle. Contro l’intreccio del sistema di potere mafioso Pd-Legacoop-Unipol, riappropriamoci delle cattedrali del lavoro precario e gratuito, perché questa ricchezza è prodotta da noi e dunque ci spetta. Alla vigilia dei settant’anni dalla liberazione di Bologna, noi vogliamo liberarci dalla rendita, dalla speculazione e dall’esproprio delle nostre vite. Ed è solo l’inizio: troverete gli space invaders dove e quando meno ve li aspettate!

Speculatori e rentier siete avvisati: d’ora in poi troverete via Stalingrado in tutta la città!

INVITIAMO TUTTI E TUTTE ALLE ORE 12 ALLA CONFERENZA STAMPA

> lunedì: PRESENTAZIONE E APERITIVO a partire dalle 19 (con Bologna calibro 7 pollici)

> martedì: alle ore 18 dibattito: “PERCHE NOEXPO, verso e oltre il 1 maggio e le cinque giornate di Milano” , ne discuteremo con alcun* compagn* di “CUT” (rete Attitudine No Expo) e di “Autonomia Diffusa Ovunque” che a Milano stanno organizzando le cinque giornate di mobilitazione

Hobo – Laboratorio dei Saperi Comuni

> Guarda le foto:

https://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157652061073362/show/