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Occupazione in università, nasce “La Huelga”

Il nuovo spazio, in viale Berti Pichat, aperto “durante la settimana di mobilitazione che ci vede responsabil* e protagonist* della lotta ambientale contro i cambiamenti climatici, che culminerà questo venerdì con il grande sciopero globale per il clima”, scrive Until the revolution.

26 Novembre 2019 - 12:39

“Questa mattina uno spazio dell’UniBo è stato restituito alla comunità studentesca e non solo!” A dare notizia della nuova occupazione in viale Berti Pichat 6, subito chiamata “La Huelga”, sono le tute verdi di Until the revolution.

Prosegue il comunicato: “In un momento in cui università e istituzioni cittadine chiudono spazi, noi ce ne riappropriamo per rimetterli a disposizione di tutte e tutti coloro le/i quali li esigono, li pretendono! Questo nuovo spazio viene riaperto durante la settimana di mobilitazione che ci vede responsabil* e protagonist* della lotta ambientale contro i cambiamenti climatici, che culminerà questo venerdì con il grande sciopero globale per il clima, che vedrà una moltitudine di persone, già attivatesi sul tema, invadere nuovamente le le strade, all’urlo collettivo di ‘Block the planet’! Uno spazio che verso e oltre la giornata del 29 ospiterà tutte quelle soggettività che sentono il bisogno di autorganizzarsi, di cospirare e lottare insieme.

Prosegue Until the revolution: “Da anni ormai l’università ha iniziato una vera e propria battaglia contro gli spazi di aggregazione e organizzazione studentesca: noi pensiamo che in questo momento, forti dei movimenti che attraversiamo e che ci attraversano, lottare per la riappropriazione di spazi sia fondamentale, che si tratti di spazi studenteschi e non. La settimana che ci separa dallo sciopero ci interroga ancora su quali possano essere le pratiche attraverso le quali questo strumento di lotta possa essere sempre più tagliente ed efficace per le nostre rivendicazioni. Le risposte a queste domande non possono che essere create collettivamente, con la riappropriazione dal basso, con l’autogestione e con l’aggregazione. Quest’ultimi sono mezzi di rottura del sistema che ci circonda, sono spaccati, cortocircuiti che mettono in crisi le capillarità del sistema capitalistico che pretende di essere onnipresente, di fagocitare qualsiasi cosa e di risputarlo fuori sotto forma di macerie, di decidere delle sorti di tutto il vivente: corpi e territori. Così non è! Con lo sciopero, con la lotta, con la riappropriazione ci riprendiamo noi stess*, ricominciamo a modulare tempi e spazi in funzione di bisogni e desideri e non di una produzione e riproduzione scellerata che sta distruggendo tutto! Per questo chiamiamo un’ assemblea pubblica oggi alle ore 17:00: troviamoci, guardiamoci, riconosciamoci, autorganizziamoci. Siamo il presente, siamo il futuro, siamo la Terra, siamo le popolazioni sfruttate, siamo gli oceani, siamo il vivente”.

Sempre in vista dello sciopero di venerdì prossimo, “un black friday ben diverso”, Until the revolution ha appeso ieri all’ingresso di via Zamboni 36 il grande striscione qui sotto in foto.

(foto Until the revolution)