Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Chiude il Nautilus autogestito, ma “creeremo nuove fratture” | Attivista Tpo condannato per una manifestazione a Reggio Emilia | Blitz Pdm in un supermercato: “Paghe bassissime e turni massacranti” | Sindacati di base proclamano sciopero generale per il clima.

19 Settembre 2019 - 18:48

“L’esperienza di Nautilus così come l’abbiamo conosciuta, in Via San Giacomo 11, termina qui, per continuare a guardarsi intorno e a cercare nuove occasioni e nuove sfide”. E’ quanto si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook dello spazio sociale. “Autogestione, dibattiti, cineforum, momenti assembleari cittadini, di aggregazione sociale alternativa, di controcultura dal basso e molto altro… Tutto ciò ha rappresentato, per il cuore della zona universitaria bolognese, l’esperienza di Nautilus Autogestito“. Un progetto “nato per irrompere, per aprire spazi di possibilità, in una città ed in una zona universitaria dove questi sembrano sparire lentamente ma inesorabilmente… E così è stato. Tuttavia riteniamo che l’anima di Nautilus Autogestito non si sostanzi del luogo fisico dentro cui ha preso corpo, ma che, facendo tesoro della crescita avvenuta lì dentro, debba tornare a percorrere le strade della zona universitaria in modo conflittuale, a creare nuove fratture, attraverso una riappropriazione dal basso, per liberare quanti più spazi possibili e ridarli a chi effettivamente li vive. Lo spirito sarà lo stesso, le forme nuove si andranno ad aggiungere a quelle che hanno fatto esprimere, parlare, ballare e lottare migliaia di studenti e non”.

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Nove mesi di reclusione, con pena sospesa. E’ la condanna inflitta ad un attivista del centro sociale Tpo dal Tribunale di Reggio Emilia: le accuse riguardavano infatti la partecipazione ad una manifestazione che si tenne il 25 aprile in quella città in occasione di una visita di Matteo Salvini. Stessa condanna anche per un manifestante reggiano.

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Nuova azione nell’ambito della campagna Il padrone di merda: ieri blitz in un supermercato di via Larga, “su segnalazioni da parte di ex lavoratori. Paghe bassissime per i neoassunti, orari massacranti, turni extra e straordinari all’ordine del giorno, forse è la normalità nella grande distribuzione, ma di certo non l’accettiamo. Ci siamo stufati di accettare 6 euro l’ora e sentirci grati, o sottostare a sfuriate e rimproveri continui come fosse dovuto, o accettare straordinari per ‘aiutare l’azienda'”. Intanto, si apprende dalla stampa mainstream, il Tribunale chiesto l’archiviazione di un’inchiesta per diffamazione originata dalla querela di uno degli imprenditori presi di mira dalla campagna: questo perchè non è risultato possibile identificare i gestori della pagina Facebook.

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“Anche Bologna scende in piazza per il terzo sciopero globale per il clima! Ci troviamo venerdì 27 settembre alle 9.30 in piazza San Francesco!”. Lo ricorda in rete Friday for future. In sostegno della mobilitazione proclama lo sciopero generale Usb: “È un dovere per i nostri figli per la sopravvivenza stessa del genere umano”. Stessa decisione per i Cobas della scuola e del lavoro privato che, ricordando che l’astensione non interessa il settore dei trasporti, sottolineano che cambiamento climatico e in generale la tematica ambientale rappresentano “una questione fondamentale da affrontare con la massima urgenza”.