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Merola esorta il demanio a vendere l’ex caserma Masini a Confindustria per farne il proprio liceo | Coordinamento migranti: “Questura allunga arbitrariamente tempi” per permesso di soggiorno | Di Maio in città l’8 agosto | Un bolognese tra i nazi indagati per l’arsenale da guerra.

18 Luglio 2019 - 18:28

Merola propone l’ex caserma Masini, occupata fino a due estati fa da Labas, per ospitare il Liceo internazionale di Confindustria Emilia, da settembre attivo provvisoriamente in spazi attigui al Liceo artistico di via Cartoleria: “Qualcuno della Cassa depositi e prestiti ci è andato a parlare o devo fare anche il procacciatore d’affari?”, ha sbottato il sindaco: “Vi pare che per la caserma Masini, che ci hanno fatto sgombrare d’urgenza due anni fa, non si riesca a trovare un compratore? Confindustria cerca una sede per il suo Liceo, lo sanno quelli di Cdp?”. Al di là dell’intemperanza di Merola, sia concessa una sintesi: tutto questo tempo dopo aver consegnato alla polvere il grande complesso di via Orfeo, la prima idea di cui si sente parlare per quello che era stato uno spazio di accoglienza e apertura al quartiere è farne un istituto d’elite per formare i rampolli della borghesia industriale.

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Oltre “a richiedere documenti per il domicilio non richiesti dalla legge”, scrive il Coordinamento migranti, la Questura allunga arbitrariamente “i tempi nella concessione e nel rinnovo dei permessi di soggiorno dei richiedenti asilo, di chi è in attesa della commissione e di chi attende l’esito del ricorso dopo aver ricevuto un diniego”. Permessi che non sono elettronici, stampati quindi a Roma, bensì cartacei e “redatti direttamente presso l’Ufficio stranieri”: piazza Galilei “contribuisce così al disegno del ministro Salvini: rende sempre più precaria e ricattabile la vita di migliaia di uomini e donne che, provvisti esclusivamente del cedolino che gli uffici consegnano come ricevuta della richiesta di permesso, continuano a trovarsi di fronte a padroni razzisti che si fanno mille scrupoli per assumerli regolarmente e nessuno per impiegarli in nero”.

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Rinviato lo scorso 28 giugno quando erano già state annunciate contestazioni, l’incontro del ministro Luigi Di Maio con eletti e militanti del Movimento 5 Stelle è stato fissato per l’8 agosto, a porte chiuse, all’hotel Savoia Regency al Pilastro.

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Un bolognese, riporta la stampa mainstream, sarebbe tra gli indagati dell’inchiesta dell’Ucigos su ambienti neonazisti che ha portato al sequestro di un cospicuo arsenale da guerra e perfino di un missile aria-aria. Avrebbe lavorato con uno degli arrestati per contattare combattenti nella regione del Donbass a cui vendere, appunto, il missile.