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::: Notizie brevi :::

Strage del 2 agosto, i familiari: solo “operazioni politiche” quelle di chi si appiglia alla perizia sulla bomba per riparlare di pista palestinese | Appalti Tper, ieri protesta in Consiglio comunale di Usb e Si Cobas | Ancora adesioni al corteo per Xm24 e appello di lavoratori, volontari e utenti delle biblioteche.

29 Giugno 2019 - 15:12

“Quel che è scritto nella perizia non autorizza nessuna conclusione sulle indagini da riaprire o altro. Si stanno solo facendo operazioni politiche”. Così l’Associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione del 2 agosto 1980 replica a chi (tra le file di Fdi soprattutto) negli ultimi giorni sta cercando di appigliarsi agli esiti della perizia esplosivistica sulla bomba per sostenere che andrebbero riaperte le indagini sull’attentato e in particolare sulla cosiddetta “pista palestinese”, rimarcando l’ipotesi di un’esplosione accidentale o di ordigno che possa ricondurre ad altri attentatori rispetto ai neofascisti riconosciuti colpevoli. Quell’esplosione “è stata chiara e voluta- dichiara l’Associazione- dire che invece l’esplosivo faceva parte di un carico che passava di lì, che non era diretto a Bologna, che era difettoso… È tutto un modo per riparlare dei palestinesi o dire che nessuno ha colpa” per la strage, ma sono “solo ipotesi capate in aria, senza nessun riscontro concreto. Non c’è nulla nella perizia che possa autorizzare a dire che si torna alla pista palestinese”.

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Protesta ieri durante la seduta del Consiglio comunale da parte dei lavoratori impiegati negli appalti Tper: nell’aula di Palazzo D’Accursio si sono presentate una delegazione di Usb che una rappresentanza dei Si Cobas. Facendosi sentire dalla parte della sala riservata al pubblico, i manifestanti hanno provocato una sospensione dei lavori e l’assessore alla Mobilità, Irene
Priolo, si è impegnata a convocare un incontro la prossima settimana. Usb ha sollevato in particolare l’allarme sull’affidamento delle biglietterie: “Scade domenica e non c’è neanche la proroga. Lunedì i lavoratori come vanno ad aprire? Chi li paga?”. I Si Cobas invece si sono soffermati sui lavoratori dell’ufficio contrassegni, che hanno scioperato sia ieri che il giorno precedente. Gli operatori “si destreggiano tra lavoro esasperante, ferie e congedi spesso negati per mancanza di personale”, afferma il sindacato, che chiede di “implementare immediatamente l’organico” e di poter partecipare “alla stesura di un contratto integrativo al fine di migliorare la condizione lavorativa”.

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Continuano a registrarsi nuove adesioni alla manifestazione di oggi pomeriggio (concentramento alle 16 in piazza XX Settembre) in difesa dell’Xm24, sotto minaccia di sgombero dopo l’ultimatum spedito dal Comune per il rilascio dei locali di via Fioravanti 24. Ulteriori dichiarazioni di sostegno si registrano da Tpo, Làbas, Antigone, Noi Restiamo, Scuola di italiano con migranti, Saperi Naviganti, Coordinamento precari della scuola, Rigenerazione No Speculazione, La Balotta Continua, Cassonetto Crew. E’ nato anche un appello tra le bibliotecarie, i bibliotecari, gli utenti e i volontari delle biblioteche di quartiere di Bologna (si può aderire all’indirizzo bibliotecheperxm24@gmail.com): “Proprio come una piccola biblioteca di quartiere, Xm24 è uno spazio fisico in cui fermarsi senza necessariamente dover consumare. Un bene comune, in cui esercitare la curiosità nei confronti del mondo attraverso libri, parole, musica ma soprattutto attraverso l’incontro con le persone”, è un passaggio dell’appello.