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::: Notizie brevi :::

Crescono adesioni corteo di domani per Xm24; pubblicato percorso | CampiAperti segnala protesta contro Benetton per prigionieri Mapuche | Cua solidarizza con attivista palestinese arrestata | Ya Basta ieri a sit-in pro-SeaWatch | Presidio Usb sotto Confindustria | Sciopero all’Autogrill SIllaro Ovest | Nidi: educatrici contro settimane extra a luglio.

28 Giugno 2019 - 16:16

In vista della manifestazione contro lo sgombero di Xm24 che si svolgerà domani, con partenza alle 16 da piazza XX Settembre, continua ad allungarsi l’elenco delle adesioni. A quelle già segnalate in precedenza su questo giornale si aggiungono le dichiarazioni di sostegno diffuse ad esempio da Wu Ming, Laboratorio Crash, Social Log, Cua, Cas, B-side Pride, Hobo, Cobas Scuola, Pratello R’esiste, Mutoid Waste Company, Laboratorio L’isola. Il centro sociale ha intanto comunicato il percorso e gli orari del corteo, tramite la mappa che ripubblichiamo in questa pagina.

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“Boicottiamo Benetton! Per la difesa e la salvaguardia di tutto il sud america invaso da una impresa tutta italiana”. Così CampiAperti ha segnalato che ieri è stato “sanzionato il negozio Benetton in via Rizzoli per la giornata internazionale per i prigionieri politici Mapuche”, rilanciando un comunicato della Rete Internazionale in difesa del popolo Mapuche, che così si conclude: “Esprimiamo utta la nostra solidarietà e facciamo sentire ai prigionieri politici mapuche che non sono soli, che rivendichiamo e che riconosciamo la loro lotta con orgoglio e con ribellione, ripudiando tutte le azioni repressive e oppressive dello Stato Cileno che tentano di zittire le voci di libertà, imponendo le sbarre della galera di un sistema punitivo e arbitrario avallato dallo Stato, le sue istituzioni e la infame legge antiterrorista della dittatura di Pinochet”.

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“Esprimiamo massima solidarietà ai/alle compagn* di Youth Of Sumud, collettivo che lotta attivamente per la liberazione dall’occupazione israeliana sui territori palestinesi, con cui di recente abbiamo avuto il piacere di costruire un’iniziativa assieme ad alcuni componenti per sentire il racconto della loro esperienza e confrontarci. Tre giorni fa tre militanti del collettivo sono stati arrestati e portati via dall’esercito israeliano senza ricevere alcuna spiegazione. Oggi apprendiamo con gioia che a Hammudi, Hafez and Qanem sono stati liberati. Un saluto a pugno chiuso a tutti quei/quelle militanti che lottano senza sosta per liberare le terre in cui vivono dai colonizzatori israeliani! La lotta del popolo palestinese non si arresta!”. È quanto si legge sulla pagina Facebook del Cua.

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“È un atto di civiltà sostenere la Sea Watch e i migranti. Dobbiamo rivendicare la necessità di sfidare le leggi ingiuste, di disobbedire a divieti illegittimi, di opporci a inumane manifestazioni d’odio”, così come “tornare con Mediterranea Saving Humans in mare, dove si continua a morire o ad essere catturati dalle milizie libiche”. Lo scrive Ya Basta, segnalando di aver partecipato ieri a un flash mob in piazza Maggiore: “A un certo punto bisogna avere il coraggio di dire basta. Affermare con forza che non ci arrendiamo né alle morti in mare né a quelle nei lager libici, che non ci arrendiamo al sequestro della Mare Jonio e di tutte le navi che salvano le persone in mare”. Si legge in conclusione: “Siamo con Carola, con la SW3, con tutto l’equipaggio e i migranti a bordo. Siamo lì insieme a forzare quel blocco, a superare quel confine militarizzato. Viva le capitane coraggiose, perché di capitani ne abbiamo abbastanza”.

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Usb in presidio, stamattina, “per rivendicare una legge che garantisca minimi salariali da applicare a tutti i tabellari contrattuali nazionali”. L’iniziativa, nell’ambito di una giornata di mobilitazione nazionale, a Bologna si è svolta “sotto la sede di Confindustria, luogo simbolico dello sfruttamento dei lavoratori da parte dei datori e non solo: simbolico della pessima deriva presa da Cgil, Cisl e Uil, i non più sindacati che hanno voltato le spalle ai lavoratori, creando un’alleanza proprio con Confindustria ai danni dei dipendenti e a favore dei padroni. Non a caso, questi soggetti sono contrari all’istituzione del Salario Minimo per legge. Questa invece sarebbe una forma di tutela necessaria per i moltissimi ‘lavoratori poveri’ in questo paese, ma non solo: fissando minimi salariali adeguati, tutti i livelli contrattuali superiori dovranno adeguarsi, dando nuova forza alla contrattazione per quei sindacati che ancora la vogliono fare per strappare netti miglioramenti nelle condizioni di vita di tutti i lavoratori”.

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Sempre Usb riferisce dello sciopero indetto per domani all’Autogrill Sillaro Ovest di Castel San Pietro Terme “in solidarietà ai colleghi licenziati con l’accusa di aver reagito ad atteggiamenti arroganti da parte di un gruppo di tifosi ultrà di una squadra di calcio” Ai dipendenti sono stati contestati “comportamenti lesivi dell’immagine e dell decoro aziendale. Con questo episodio Autogrill ha dimostrato come la tutela della propria immagine e dei propri profitti sia di gran lunga più importante della sicurezza” sul lavoro. “Un’immagine . prosegue il sindacato – che non ha niente a che vedere con la realtà, dove ai lavoratori e alle lavoratrici viene calpestato il diritto di poter scegliere liberamente il proprio sindacato”, dove i carichi di lavoro sono “massacranti” e “il posto di lavoro è spesso sinonimo di precarietà”.

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Le educatrici dei nidi comunali tornano a protestare sulle settimane lavorative a luglio: in 308, l’80% di quelle in ruolo, hanno firmato una lettera in cui si dicono disponibili a lavorare fino alla prima settimana del prossimo mese, ma ritengono “assolutamente insostenibile” aggiungerne altre due. La lettera è indirizzata alla vicesindaco Marilena Pillati, all’Istituzione educazione scuola, alla Rsu del Comune e ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno sottoscritto l’accordo sindacale attualmente in vigore a differenza di Adl, Cobas e Sgb. Il servizio estivo dopo la fine dell’anno educativo “ha proprie specificità gestionali e organizzative – si legge nella lettera- e non può essere imposto alle educatrici”: stare con bambini piccoli “richiede serenità, tantissima energia e buon umore, non persone affaticate, che vivono questo aggravio come un atto di assoluta ingiustizia e sottovalutazione” del loro lavoro.