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Il padrone di merda: parade l’1 maggio, quel giorno “non lavoriamo, scendiamo in strada e vendichiamoci” | Rigenerazione No Speculazione: il progetto “DumBo” annunciato dal Comune “è solo il lancio per l’operazione immobiliare dello scalo Ravone” | Alma Mater, sos del Garante degli studenti sugli iscritti con difficoltà economiche.

26 Aprile 2019 - 19:17

“Il 1° maggio attraverseremo la città con le nostre maschere e la musica dell’Internazionale Trash Ribelle perchè il tempo di aspettare e subire è finito. Il 1° maggio non lavoriamo, scendiamo in strada e ci vendichiamo dei padroni di merda!”. Dalla pagina Facebook Il padrone di merda viene annunciata così una parade per l’1 maggio, con partenza alle 15 da piazza Verdi. “Da mesi questa pagina, grazie alle moltissime segnalazioni e all’azione dei lavoratori, ha scoperchiato il mondo sommerso dei padroni di merda a Bologna” e in questo modo “abbiamo mostrato la forza che scaturisce dall’azione diretta e organizzata dei lavoratori, dal desiderio di vendetta alla voglia di cambiare il mondo del lavoro e dello sfruttamento”. L’1 maggio, dunque, “scendiamo in strada e mettiamoci le maschere bianche che simboleggiano la nostra unione, la nostra forza, perché siamo tutti uguali, nelle stesse condizioni di ricatto e allo stesso modo impazienti di fargliela pagare!”.

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Il comitato Rigenerazione No Speculazione boccia il progetto “DumBo”, presentato dal Comune come percorso per la creazione di un “distretto culturale e sociale” sull’area dell’ex scalo merci del Ravone. “Abbiamo l’ennesimo ‘annuncio’ elettorale di un qualcosa di rigenerante a livello urbano, ma in realtà- scrive il comitato- è solo il lancio per l’operazione immobiliare dello scalo Ravone (proprietà Fs Sistemi Urbani ma studiata per la sua valorizzazione anche da costruttori bolognesi), 94.000 metri quadri di residenza (oltre 800 alloggi) e oltre 40.000 di commerciale (vediamo se il famoso ipermercato dei Prati Ovest lo piazzano lì). Dunque niente di nuovo, già tutto previsto dal Poc di rigenerazione, e, se si leggono i costi di affitto per l’area (oltre 700 euro al dì che poi diventano 380) non è certo cosa per la miriade di associazioni bolognesi in disperata ricerca di una sede e alle quali vengono puntualmente offerte locations vergognose… In sostanza è un tassello dell’intera operazione Prati-Ravone e pensiamo che andrebbe denunciata e contrastata perchè non è propriamente la nostra visione di città del futuro”.

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“Il problema economico resta ancora uno di quelli maggiormente sentiti” da chi frequenta l’Università di Bologna, afferma il Garante degli studenti dell’Alma Mater, Francesco Scutellari: “I problemi più gravi riguardano senza dubbio gli studenti lavoratori, alcuni in gravi difficolta’ economiche e fuori corso ormai da parecchi anni”. Sullo stesso piano ci sono “gli studenti stranieri, in particolare extracomunitari, che oltre ad avere prospettive di lavoro nulle o quasi, non hanno di regola possibilità di aiuto da parte delle rispettive famiglie”. Il Garante sottolinea come “la concomitante presenza di difficili situazioni economiche e la necessità  impellente da parte dello studente di svolgere un’attività lavorativa per mantenersi agli studi, rendono assai difficile il contemperamento del diritto allo studio col diritto al lavoro”.