Culture

::: Notizie brevi :::

Smk pubblica materiali decennale | Comune seleziona progetto Bancarotta per v.Fioravanti 12 | Sos sindacale per Sert Navile | Sgb: lotta in vista alla Felsineo | Accuse sulle banche, ora Renzi vuole danni | Padrone di merda: protesta contro agenzia immobiliare | “Global Warning”, nuova street poster action di Cheap.

20 Aprile 2019 - 19:02

“Grazie ancora per tutto il calore e la partecipazione!”, scrive Smk Videofactory dopo la tre giorni organizzata a Vag61 per festeggiare i dieci anni di attività della casa di produzione indipendente, a cui ha partecipato anche Zic.it intervenendo alla tavola rotonda su “Fake News, memoria collettiva e nuovi media”. Sul sito Openddb.it “pubblichiamo un resoconto completo delle giornate- segnala Smk- con testi, foto e tutti i video! Buona navigazione!”.

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Si apprende che il Comune ha stabilito di assegnare al progetto Bancarotta Srl lo spazio di via Fioravanti 12, cher era stato inserito nell’avviso riguardante diversi “immobili da destinare a finalità di carattere culturale e partecipativo, attraverso la sperimentazione di un percorso di co-progettazione”. La commissione di Palazzo D’Accursio ha dunque selezionato il progetto proposto da Bancarotta, ma si prevedono ora ulteriori incontri per definire le modalità di concessione.

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Si è svolto ieri un presidio organizzato da alcuni sindacati, tra cui Sgb, davanti al Sert di via Fioravanti. “Nel 2017 l’Ausl ha stabilito che il Sert Navile sarebbe dovuto rientrare in un piano per curare le marginalità che non e’ mai partito. Oggi siamo qui perchè questo servizio, ufficialmente chiuso, è aperto e i suoi operatori continuano a fare quello che facevano prima, ma con molta meno tranquillità perchè non sanno che cosa sarà di loro”, hanno spiegato i sindacati. Nella struttura accedono circa 265 utenti con problemi di dipendenza da sostanze, alcol e gioco e lavorano una ventina di operatori, “ma sono meno di quanti dovrebbero essere, senza contare che molti medici tra qualche anno andranno in pensione, sempre che non ci vadano con Quota 100”.

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Ancora l’Sgb diffonde un aggiornamento sulla situazione dei lavoratori degli appalti Felsineo, spiegando che “da tempo si è avviata la trattativa con l’azienda per l’integrazione del salario percepito dalle lavoratrici e dai lavoratori e per il diritto allo spazio mensa”. Finora la trattativa “ha portato solo qualche risultato per l’aumento delle ore delle lavoratici part-time. Ma non è per nulla sufficiente. Pertanto, le lavoratrici e i lavoratori, riuniti in assemblea, hanno deciso che se nel prossimo incontro, che si terrà a breve con committenza e azienda, non si dovesse trovare una soluzione si riavvierà una nuova stagione di lotta”.

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Prosegue la campagna Il padrone di merda, stavolta con una protesta davanti alla filiale di un’agenzia immobiliare i cui agenti “sono obbligati a subire multe ridicole, cambi arbitrari dell’orario di lavoro e strategie pensate apposta per metterli l’uno contro l’altro”. Durante la protesta “siamo stati aggrediti solamente perché leggevamo una testimonianza di uno studente che cercava casa a Bologna”, raccontano su Facebook gli attivisti.

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Matteo Renzi ha annunciato di voler chiedere i danni a “chi mi ha accusato di essere un ladro per la vicenda banche”. Qualcosa del genere accadde anche a Bologna, alla fine del 2017, durante una visita dell’allora segretario Pd alla Festa dell’Unità. Una signora di Ferrara, ex risparmiatrice Carife, esponendo una bandiera “No salva-banche” interruppe Renzi urlando: “Voi avete rubato”. Dal palco, Renzi rispose: “‘Voi avete rubato’ lo dice a sua sorella, si metta a sedere”. Successivamente, il Pd decise di presentare querela contro la donna, ma poi ci ripensò.

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Nuova street poster action targata Cheap: l’affissione sulle bacheche di via Irnerio stavolta dà spazio ad “Antropocene” di Michele Lapini, “un long- term project fotografico di indagine e documentazione sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico in Italia”. Il progetto, ribattezzato in questa art action “Global Warning”, raccoglie “un lavoro che ripercorre e mescola le cause e gli effetti. Che non travalica i confini nazionali, perché non c’è bisogno di andare lontano per capire che il momento di agire è qui e ora. Dalle emissioni del polo chimico di Ravenna, a quelle della raffineria nella Val d’Agri in Basilicata, nel giacimento petrolifero on-shore più grande d’Europa. Oppure, percorrendo le città e le campagne ricoperte dal cemento delle nuove urbanizzazioni, i fiumi in secca o quelli che straripano. Le montagne brune, disegnate dalla neve artificiale solo dove il turismo invernale lo richiede, o quelle che sono diventate cimitero di migliaia e migliaia di abeti rossi, nel nord-est italiano”.