Acabnews Bologna

::: Notizie brevi:::

Caos cattedre e concorso straordianario “spietato”, precarie/i della scuola verso mobilitazione | Piattaforma MyMenu assume con contratto logistica, Riders Union: “Possibile oltre che necessario riconoscere tutele e diritti!” | Sosta, Usb: “Ancora una volta Tper si sottrae al confronto”. | Logistica, scioperi e blocchi in solidarietà a due lavoratori arrestati a Piacenza dopo scioperi Tnt.

12 Marzo 2021 - 20:39

Scuola: le procedure di assegnazione delle cattedre “sono state complicate e rallentate dall’introduzione, all’ultimo momento, di un nuovo sistema di graduatorie, le GPS, per le quali alle segreterie competenti non sono stati concessi né i tempi né le risorse umane necessarie”. Risultato: “I docenti sono stati convocati da graduatorie spesso errate, con modifiche che stanno avvenendo in itinere e sono ancora in corso”. Lo denuncia il Coordinamento precari/ie della Scuola di Bologna e Modena. Intanto “quasi 65 mila docenti della scuola secondaria con almeno tre anni di lavoro alle spalle appena entrati in servizio si sono trovati a dover sostenere il concorso straordinario”, una “spietata selezione, che non prevede nemmeno una graduatoria di idonei” e che “ha visto un numero di candidati triplo rispetto a quello dei posti messi a bando”, che però sono “meno di un terzo del fabbisogno reale”. Il coordinamento dà appuntamento al 26 marzo per una giornata di mobilitazione promossa insieme a Priorità alla scuola e Cobas.

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Dal primo marzo la piattaforma MyMenu ha avviato “le assunzioni di un primo gruppo di riders come lavoratori subordinati, con contratto nazionale logistica. Secondo Riders Union “una prima sperimentazione che andrà verificata e potrà sicuramente essere migliorata anche attraverso una contrattazione integrativa che vogliamo sviluppare nei prossimi mesi con l’azienda. Siamo consapevoli che si tratta solo di una piccola breccia, in un settore del mercato del lavoro che continua ad essere dominato dall’arroganza delle multinazionali, finite nel mirino della procura di Milano per il mancato rispetto di leggi, regole e contratti e per un sistema di aperto schiavismo. Eppure si tratta in ogni caso di un segnale chiaro: è il tempo che le ragioni che noi riders portiamo avanti oramai in anni di lotta vengano ascoltate, perché è possibile oltre che necessario riconoscere tutele e diritti!”. I riders danno appuntamento al 26 marzo per lo sciopero nazionale dei ciclofattorini.

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“Sulla vicenda dell’esclusione di Tper dalla gara del servizio sosta ancora una volta i vertici aziendali di una società a partecipazione pubblica si sono sottratti al confronto in sede di commissione consiliare del Comune di Bologna. La mancanza di rispetto istituzionale per un ambito di confronto democratico non è una novità per i vertici di Tper. Durante l’audizione sono state ribadite le distorsioni di questa vicenda: non era necessario mettere a gara il servizio sosta, tantomeno in una fase di emergenza come l’attuale. La tutela del servizio e dei diritti delle lavoratrici e lavoratori sono strettamente connessi tra loro”. Così Usb. Aggiunge il sindacato: “Troppe volte in questa città abbiamo insistito a situazioni che hanno creato danni ai lavoratori coinvolti e problemi al servizio per la cittadinanza, ora sarebbe da accertare anche se siamo di fronte ad un danno erariale di una società partecipata da capitale pubblico su un fatturato di circa 18 milioni di euro”.

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“Da stamattina scioperi e blocchi in tutta la logistica di Bologna. Complici e solidali con i compagni di Piacenza! La lotta non si arresta. Arafat e Carlo liberi!”. Lo scrivono i Si Cobas. Due lavoratori sono infatti agli arresti domicilari accusati di resistenza aggravata in relazione a 13 giorni di sciopero tra gennaio e febbraio al magazzino piacentino di Fedex-TNT: una protesta che riuscì, spiega il sindacato, “a imporre una battuta d’arresto ai piani di ristrutturazione” dell’azienda, e al “tentativo di rompere unilateralmente quelle relazioni sindacali che negli anni il SI Cobas era riuscito ad instaurare con la TNT”. Oltre ai due arresti, sono stati notificati cinque divieti di dimora, sei avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 13.200 euro complessivi di multa per presunta violazione delle misure di contenimento dai contagi, sequestrati pc e per 21 indagati potrebbero scattare misure di sorveglianza speciale.