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Unione Inquilini: “Irresponsabile la mancata concessione di una proroga del blocco degli sfratti, la Prefettura convochi con massima urgenza un tavolo sulla crisi abitativa” | Parla la sorella di Zaky, Marise: “Quest’ultimo anno è stato un incubo per tutti noi” | Cobas: “Criticità organizzative e carenze all’Istituto ortopedico Rizzoli”.

14 Dicembre 2020 - 20:21

“La scelta del Governo nel non concedere un ulteriore proroga del blocco sfratti fissata al 31 dicembre, sommato alla mancanza di alcuna misura a sostegno per gli affitti, apre a una stagione di conflitto sociale senza precedenti. E’ incredibile, che, in una situazione di emergenza sanitaria conclamata, si possa permettere di effettuare interventi di sgombero coatto di famiglie, senza il passaggio da casa. Una scelta irresponsabile le cui conseguenze ricadrebbero sulle città”. Così l’Unione Inquilini, che per questi motivi “chiede con massima urgenza al prefetto Francesca Ferrandino la convocazione di un tavolo sulla crisi abitativa, con tutti i soggetti istituzionali, le associazioni sindacali e sociali al fine di un coordinamento attivo per prevenire eventuali esecuzioni di sfratti senza passaggio da casa a casa. Rivolgiamo, pertanto un pressante appello affinché le autorità intervengano sul governo nazionale per chiedere che venga varata una ulteriore proroga delle esecuzioni degli sfratti, almeno fino a giugno 2021. Un tempo minimo e necessario per vedere almeno l’inizio dell’attuazione delle misure agevolative già in essere e quelle che saranno varate, a partire dalla Legge di Bilancio e dal Recovery Plan. Oggi è sicuramente urgente prevedere nel Recovery Plan una linea di progetto, con relativo adeguato finanziamento e tempi certi di attuazione, con l’obiettivo di incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, al fine di rispondere alla domanda oggi inevasa”.

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Parla Marise, la sorella di Patrick Zaky: “L’ultima lettera che ci ha scritto ci ha fatto davvero preoccupare. Quest’ultimo anno è stato un incubo per tutti noi. Se avessi la possibilità di parlargli, gli direi che mi dispiace tanto per tutto quello che gli è successo, che nulla di tutto questo ha senso. Ma noi gli vogliamo bene e continuiamo a essere fieri di lui e continueremo ad aspettarlo. Il Natale per noi non significherà niente finchè non potremo festeggiarlo insieme”. I familiari hanno la possibilità di vedere Zaky “una volta al mese e la visita è consentita a un solo membro della famiglia per dieci minuti. Significa che è da marzo che non siamo più tutti e quattro insieme. Per una famiglia e’ molto dura”, continua Marise, aggiungendo i timori per il rischio Covid: “Non riusciamo a fargli avere mascherine e gel igienizzanti da maggio”.

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“I lavoratori dell’accesso ai servizi dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Poliambulatorio ed Accettazione ospedale denunciano criticità organizzative e carenze nel loro servizio”, riferiscono i Cobas: “L’implementazione, prevista per domani 15 dicembre, del nuovo programma informatico SIR2020 (Servizio Informatico Rizzoli), non ancora sufficientemente performante e applicato solo ad alcuni ambulatori non agevola l’attività ma la rallenta considerevolmente. I pc attualmente in uso sono obsoleti e inadeguati a supportare il SIR2020 ma non possono essere sostituiti fino alla completa attuazione del nuovo sistema su tutti gli ambiti ambulatoriali. SIR2020 dovrebbe essere operativo solo a completamento del passaggio di tutti gli ambulatori al nuovo applicativo. Tali criticità sono state ripetutamente segnalate al Servizio Informatico ma sono state recepite solo in parte. Ne consegue che gli operatori dovranno lavorare in condizioni difficili su applicativi diversi, con supporti informatici inadatti, tempi lunghi ed evidenti disagi per gli utenti. Ulteriori complicazioni per gli utenti dipendono dalla mancata disponibilità e sensibilità dell’azienda a creare agende ambulatoriali adeguate per riprenotare i pazienti che devono effettuare visite di controllo cancellate durante il lockdown, oppure dopo un accesso al Pronto soccorso. Criticità segnalate anche per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori di sportello, con spazi inadeguati e mancata inclusione nei programmi di screening che solitamente includono il personale sanitario”.