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::: Notizie brevi :::

Lavoratrici Yoox ancora in sciopero, domani manifesteranno sotto la Prefettura | Rete dei Comunisti affigge manifesto in piazza dell’Unità: “Due anni fa un essere disgustoso ha stuprato una di noi” | Ateneo ufficializza sfratto spazio Rizoma.

01 Dicembre 2020 - 19:56

Proseguono gli scioperi al magazzino Yoox dell’Interporto. Spiegano i Si Cobas, annunciando per domani alle 10 uno presiio sotto alla Prefettura: “Vengono stabilite nuovi turni e viene cancellato il turno centrale. La ragione si richiama all’emergenza sanitaria, tuttavia l’azienda fa sapere che cessato il momento transitorio solo in poche potranno riacquistare i propri turni. In molte decidono di licenziarsi da sole non riuscendo più a coniugare il già complicato equilibriotra esigenze di cura e lavoro, e costrette a richiudersi nelle loro case, espulse dal mercato del lavoro”. In questi giorni  Non Una di Meno, Laboratorio Cybilla, Crash, Cua e Coordinamento Migranti sono andati all’Interporto a portare solidarietà alle lavoratrici.

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“Due anni fa un essere disgustoso – scrive la Rete dei Comunisti – ha stuprato una di noi nel quartiere della Bolognina, nel parchetto di via Parri. Questo non può passare sotto silenzio. Non è retorica: noi pensiamo che se tocca una tocca tutti noi. Questa specie di uomo non sapeva di avere a che fare con chi lotta e si organizza tutti i giorni e non sa che questo rende più forti di qualsiasi forza fisica”. La scorsa notte gli attivisti della RdC hanno affisso un manifesto in piazza dell’Unità per ricordare l’accaduto.

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“L’università ha ufficializzato lo sfratto di Rizoma, come ha fatto per molte altre associazioni universitarie, che, come noi sono state messe alla porta da un giorno all’altro”. Ne danno notizia le attiviste e gli attivisti sul social network. “Gli spazi universitari autogestiti sono – si legge poi -un fermento di cui questa università dovrebbe farsi vanto, mentre ad oggi l’Alma Mater continua a non occuparsene, eludendo e procrastinando questo processo. Troviamo assurdo che, in un piano di riqualificazione degli spazi, l’ateneo non abbia affatto pensato a dove ricollocare le sue associazioni. Adesso è necessario che lo faccia. Le associazioni, i collettivi e i gruppi che hanno animato gli spazi in questi anni non si fermeranno. Questo sfratto è solo una temporanea e fastidiosa parentesi che ci permetterà di dimostrare la resilienza di Rizoma”.