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Presidio di Usb oggi in piazza Medaglie d’Oro in solidarietà a lavoratori licenziati dal negozio romano di un’azienda cioccolatiera | Sgb manifesta al consolato greco in sostegno a uno sciopero dei lavoratori greci | Il pubblico paga il pubblico: comune approva l’acquisto dal Demanio della palazzina che Vag61 occupò nel 2003.

24 Novembre 2020 - 20:37

Presidio oggi in piazza Medaglie d’Oro in solidarietà ai lavoratori del negozio presso l’aeroporto di Fiumicino di un’azienda cioccolatiera piemontese, che “coglie nella chiusura (peraltro, forse solo temporanea) del suo punto vendita l’occasione per attaccare 11 lavoratrici e lavoratori e smembrare un gruppo organizzato sindacalmente, trasferendoli in punti vendita diversi, tra Torino, Vicenza, Venezia, Parma e Siena”, denuncia Usb. “Con il ricatto dei trasferimenti, l’azienda cerca di aggirare il blocco dei licenziamenti” in tempo di pandemia, rimarca il sindacato da Bologna. “Come giovani studenti e lavoratori precari” hanno manifestato anche gli attivisti di Noi Restiamo: “Non lasceremo che anche questa crisi ricada sulle nostre spalle”.

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Sgb oggi in presidio al consolato greco di via Indipendenza in solidarietà allo sciopero generale convocato per giovedì nel paese ellenico dal sindacato Pame, che accusa il governo di promuovere leggi “suggerite dall’associazione degli industriali e dai gruppi imprenditoriali”. Il piano prevederebbe la giorrnata lavorativa a dieci ore, la riduzione del salario, l’esensione del lavoro festivo, divieti di sciopero, limitazioni delle libertà sindacali e sfratti. Si “attacca pesantemente le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori e la democrazia sindacale”, scrive il Sindacato Generale di Base.

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Quasi un anno dopo la manifestazione di interesse rivolta al Demanio, un una delibera approvata ieri il Consiglio comunale ha stanziato 1,9 milioni di euro per acquistare la palazzina Magnani di via Azzo Gardino, che consta di 1300 metri quadri di superficie coperta e 3200 di area verde, per destinarla a sede del Museo internazionale Giorgio Morandi. Già sede del dopolavoro dei monopoli di Stato, lo stabile era stato occupato il 6 dicembre 2003 sancendo la nascita dell’esperienza di Vag61. Fu sgomberato dai Carabinieri 23 giorni dopo e da allora è chiuso e lasciato alla polvere. Oggi va concretizzandosi la paradossole soluzione: un ente pubblico spende risorse pubbliche per comprare uno spazio pubblico da un altro ente pubblico che per anni lo ha negato all’uso pubblico.