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::: Notizie brevi :::

Parte il People mover, residenti: “Per il rumore non si dorme, valutiamo vie legali” | Dopo le proteste, il Comune fa marcia indietro: i mercati contadini potranno riaprire | In Egitto arrestato anche il direttore dell’ong di Zaky.

16 Novembre 2020 - 19:37

Tra due giorni entrerà in servizio il People Mover e torna a farsi sentire i residenti che da anni protestano contro il rumore prodotto dalla navetta che collega stazione e aeroporto di Bologna. “Pare che ci rimanga solo di dover andare a chiedere giustizia nelle sedi competenti, civili e penali”, dice il comitato Vivere bene in Bertalia: “L’inquinamento acustico prodotto dal transito delle navette sulle persone residenti nelle adiacenze dell’installazione della struttura dovrebbe essere il vero problema del sindaco, non l’inaugurazione. Sono più di due anni che abbiamo fatto presente il problema”, ma il Comune “ribatte presentando i dati delle rilevazioni prodotte dal gestore”, che sono “comunque al limite del valore massimo ammesso dalle norme acustiche. Ci dicono che nel caso di superamento saranno presi provvedimenti. E intanto che facciamo? Stiamo svegli tutte le notti per un anno intero?”.

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Marcia indietro del Comune, che venerdì aveva deciso di far chiudere di nuovo i mercati contadini all’aperto sulla base dell’ordinanza anti-coronavirus della Regione Emilia-Romagna: oggi il sindaco Virginio Merola ha annunciato che sarà applicata la deroga prevista dall’ordinanza, predisponendo un
provvedimento che elenca le condizioni da rispettare affinchè i mercati possano svolgere la propria attività: ad esempio perimetrazione degli spazi, presenza di un unico varco di accesso separato da quello di uscita e presenza di un servizio di sorveglianza. Negli ultimi giorni la notizia della sospensione era stata accolta da molte proteste. Sul tema hanno preso posizione, con una dichiarazione congiunta, anche diverse associazioni ambientaliste:  “Manifestiamo la nostra rabbia e sconforto per l’ennesima scelta miope della Giunta nella gestione delle attività in tempi di pandemia”, è l’accusa mossa da Extinction Rebellion, Fridays For Future, Labas, Ex caserma Mazzoni bene comune, Salvaiciclisti, Amo Bologna, Aria Pesa, Legambiente, Vogliamo pane non oil, Rigenerazione no speculazione, perchè “l‘esibizione muscolare del Comune inasprisce le misure laddove non servono e salva la grande distribuzione a discapito dei piccoli produttori”.

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Si fa sempre più difficile la posizione di Patrick Zaky: ieri al Cairo è stato arrestato Mohamed Basheer, direttore amministrativo dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l’ong con cui Zaky collaborava e che si è fatta carico della tutela legale dello studente dell’Alma Mater recluso in Egitto ormai da molti mesi. Basheer è stato accusato di “adesione a gruppo terrorista”, “diffusione di fake news tramite internet, volte a minare la sicurezza pubblica”, “finanziamento al terrorismo”, “diffusione di notizie false e dichiarazioni volte a minare la sicurezza pubblica e danneggiare l’interesse nazionale”. Per l’Eipr questo “è solo l’ultimo episodio della repressione in corso in Egitto, che mira a intimidire e spaventare i professionisti legali e dei diritti umani, nonchè gli attivisti sociali e politici”.