Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Sciopero e presidio per Noureddine e Ayachi, delegati Sgb licenziati da Sda | Cua riprende piazza studio, striscione Noi Restiamo “contro l’università d’élite” | “Stop impiccagioni e arresti in Iran, libertà per Nasrin Sotoudeh”, ieri presidio al Nettuno | Padrone di merda: “Polizia ha perquisito casa di un giovane precario”.

24 Settembre 2020 - 18:48

Sciopero dei lavoratori SDA e presidio al Tribunale, mentre era in corso un’udienza per il reintegro di Noureddine e Ayachi, “delegati Sgb licenziati per motivi politici in quanto si opponevano alla ristrutturazione dell’azienda. Ristrutturazione che è poi costata posti di lavoro e diritti”. Ne dà notizia il sindacato stesso: “Finalmente dopo quasi tre anni (!!!) il tribunale ha sentito i testimoni di parte datoriale che si sono dimostrati totalmente inconsistenti con grandi contraddizioni, silenzi ed errori. Quello che non è accettabile è che nel nostro paese si possano licenziare dei delegati sindacali che si battono per i loro diritti e dei loro compagni, destinandoli così ad una vita di stenti e di precarietà e che dopo anni la magistratura non sia ancora in grado di emettere un giudizio. Il fatto che ciò avvenga per una azienda come la Sda, di cui è interamente proprietaria Poste Italiane, finanziata con i risparmi di tanti cittadini, grida vendetta due volte”.

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Ha ripreso da ieri la piazza studio del Cua: “Se Unibo non capisce che ciò che vogliamo sono spazi, fisici e non solo, di confronto, aggregazione e socialità, per condividere esperienze e saperi altri, noi glielo facciamo presente studiando – nel rispetto dell’autotutela collettiva – in Via Zamboni, storicamente luogo in cui tutto ciò è stato possibile grazie all’autogestione e alla presa bene!”. Oggi ha avuto luogo anche un pranzo sociale: “Se il servizio mensa continua a mancare – nonostante le tasse siano state pagate – allora ci autorganizziamo!”. Prosegue intanto, con l’affissione di uno strisicone in piazza Verdi la mobilitazione di Noi Restiamocontro l’università d’élite”. Scrive il collettivo: “Denunciamo una didattica e una ricerca sempre più al servizio degli interessi dei privati, pretendiamo che l’università e, in generale, l’intervento pubblico debbano tornare ad essere garanti di diritti e non di privilegi per pochi”.

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Comunità iraniana in presidio ieri in piazza Nettuno. Si leggeva sul volantino: “In seguito all’inasprirsi delle repressioni in Iran, dopo le manifestazioni pacifiche del popolo contro il carovita del novembre 2019 nelle vie di piu’ di 100 citta’, con centinaia di morti e migliaia di arresti, noi iraniani residenti a Bologna protestiamo contro le impiccagioni e gli arresti dell’ultimo periodo chiedendo: stop alle impiccagioni e agli arresti; stop ai processi nei confronti di prigionieri politici senza presenza dei loro avvocati; liberazione immediata di Nasrin Sotoudeh, difensore delle donne in lotta contro hijab obbligatorio e ingiustizia sociale”. Tra i promotori, Donne per Nasrin, Donne in nero, Associazione culturale iraniana.

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“Dopo le numerose intimidazioni affrontate nel periodo immediatamente successivo alla riapertura, anche questa mattina ci siamo svegliati con una gravissima notizia. Un giovane precario, che in passato si era già messo in gioco al fianco di lavoratori e lavoratrici truffati, è stato svegliato alle prime luce dell’alba dagli agenti di polizia. Questi, come è già avvenuto, hanno perquisito la sua abitazione e hanno posto sotto sequestro alcuni suoi effetti personali. L’oggetto della questione sarebbe la denuncia di un caso di molestie da parte di una lavoratrice, che si è rivolta a noi per vendicarsi dell’infame trattamento a lei riservato dal pdm di turno. L’accanimento a più riprese delle forze dell’ordine verso l’esperienza delle maschere bianche ci sembra dimostrare sempre di più l’inconsistenza delle accuse mosse nei mesi precedenti. A maggior ragione alla luce del periodo di profonda crisi che stiamo vivendo”. Così sulla pagina Facebook Padrone di Merda.