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::: Notizie brevi :::

Ancora un mese di chiusura per piazza San Francesco, restano in vigore ordinanze su alcol e asporto | Attivista di Extinction rebellion da domani in sciopero della fame: “Comune non ha rispettato impegni” | Regione apripista per abolizione superticket ora nazionale ma Sgb: “Scelta di destra non farlo pagare a chi può permetterselo”.

31 Agosto 2020 - 18:43

Il Sindaco ha prorogato fino al 30 settembre l’ordinanza che preclude l’accesso e stazionamento a piazza San Francesco dalle 20 alle 6, al fine di “evitare gli assembramenti vietati dai decreti e dalle misure di contenimento del contagio del coronavirus“: la multa prevista è dai 400 ai 1000 euro. Resterà in vigore per tutto il mese prossimo anche il provvedimento che regola gli orari e la vendita di alcol e bevande da asporto: l’apertura alle 6 e chiusura alle 21 dei minimarket del centro storico, mentre in tutto il territorio cittadino i fast food continueranno a non poter vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in contenitori di vetro o lattina dalle 21 alle 6. Niente asporto, dalle 22, anche per ristoranti, bar e locali, tenuti a somministare solo all’interno dell’esercizio o del dehor. Le attività che trasgredissero, oltre a essere multate, possono venire chiuse dai 5 ai 30 giorni.

Piazza San Francesco - © Michele Lapini

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Domani inizierà lo sciopero della fame di un attivista di Extinction Rebellion, che “ogni giorno, dalle 16 alle 20”, spiegano gli ambientalisti, “sarà in piazza del Nettuno, supportato da altri attivisti e da un presidio medico, per chiedere che il Comune di Bologna rispetti gli impegni presi con la Dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica, che sia istituita una Assemblea cittadina entro il 2020 e che sia abbandonato il progetto edilizio sui Prati di Caprara e sospeso quello del Passante di mezzo”. La scorsa estate aveva praticato lo sciopero della fame un altro attivista “grazie al quale è stato possibile far firmare al Comune la Dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica”, dopo la quale tuttavia “non è stata rispettata la precisa scaletta di impegni, dal comunicare con chiarezza il valore delle emissioni di CO2 della città ad abbandonare i progetti non in linea con la Dichiarazione”

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Sgb Sanità replica al presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che si è detto “orgoglioso di aver fatto da apripista in Italia” in relazione all’abolizione del superticket sanitario in tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini, un anno dopo che era stato azzerato in Regione per i redditi familiari inferiori ai centomila euro. Scrive il sindacato: “Potrebbe anche sembrare, a primo impatto, una scelta sensata ma non lo è. È fondamentalmente una scelta di destra” perché “significa diminuire le risorse destinate alla sanità pubblica pur di non far pagare un ticket nemmeno a chi poteva permetterselo”. Sgb esprime preoccupazione anche per “i lavoratori sanitari del pubblico impiego che, vedendosi tagliare servizi e bilanci si troveranno, in condizioni di lavoro peggiorate, sia per l’aumento delle attività lavorative in minor tempo eseguibili, sia a dover trasmigrare continuamente di reparto in reparto per coprire buchi di sottorganico”.