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::: Notizie brevi :::

Bolognina, fuochi d’artificio per Rocco | Si Cobas: “Bruciata l’auto di un delegato” | Presidio per Marielle Franco: “Sua lotta presente” | Cas: stamattina in piazza “un movimento mai visto” | Cua annuncia vincitori del Premio di laurea F.Lorusso | Hobo dopo l’AntifaFest: “Rompere con la democrazia per divenire partigiani”.

15 Marzo 2019 - 18:57

Saluto ben visibile in tutta la Bolognina, ieri sera, per Rocco. Uno striscione con la scritta “Ciao Rocco” è apparso in cima a uno dei palazzoni della Trilogia Navile, illuminato da ripetuti fuochi d’artificio.

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“Il 10 marzo il nostro delegato e membro del coordinamento provinciale e nazionale Si Cobas Abou Farouk Hicham si é trovato con la macchina distrutta sotto casa, bruciata nella notte precedente”, riferiscono i Si Cobas. “Dopo lo sciopero dell’8 marzo 2019 con la partecipazione di tutto il suo magazzino, dopo le lunghe trattative con i compagni del magazzino concluse positivamente, dopo anni di scioperi vittoria dopo vittoria… ecco cosa rimane da fare, a chi combatte le lotte operaie: agire criminalmente contro i lavoratori che partecipano a queste lotte e soprattutto contro i lavoratori che le organizzano! Ricordiamo che questa non é la prima volta che i delegati Si Cobas vengono aggrediti o minacciati: ma la lotta continua, insieme ai nostri delegati tutti noi lavoratori e tutte noi lavoratrici del Si Cobas andiamo avanti, nonostante le minacce e gli attacchi… dai governi o dalle organizzazioni a delinquere e mafiose. Indietro non si torna, fino alla vittoria! Solidarietà al nostro compagno Hicham”.

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Presidio in piazza Verdi, ieri sera, ad un anno dall’omicidio di Marielle Franco. Tra le sigle promotrici Amnesty Bologna, Bologna per la democrazia in Brasile e Non Una di Meno, che in piazza è intervenuta sottolineando che “la lotta di Marielle Franco ci ha fatte incontrare. La sua lotta è ancora qui presente nonostante si sia cercato di metterla a tacere. Non sono riusciti a togliere la voce a Marielle, perché l’8 Marzo per le strade del Brasile, dell’Italia e del mondo la sua forza, le sue idee erano corpi che cantavano, danzavano e gridavano per la libertà”. L’8 marzo, “così come oggi, così come in tanti altri momenti, la voce e le idee di Marielle sono arrivate e si sono moltiplicate senza nessuno sforzo” e “noi non ci fermeremo, quella che abbiamo di fronte è una sfida enorme, ma che non ci spaventa. Esserci trovate significa che siamo ancora più forti di quanto pensavamo. C’è una frase molto bella di Marielle, in cui ci definisce nelle lotte come ‘rose che crescono dal cemento’, buchiamo e romperemo quel cemento, lo stiamo già facendo, anche perché Marielle è presente”.

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“Una folla oceanica ha invaso Bologna”, esprimendo una grande “voglia di protagonismo, di autorganizzazione”. Così il Cas sulla manifestazione di stamattina. Tra i diversi passaggi del testo diffuso dal collettivo, si sottolinea che quello visto in piazza oggi è “un movimento nuovo e mai visto recentemente che sicuramente maturerà vista l’importanza di questa lotta, dato che senza essa andiamo incontro ad un futuro sempre più incerto. L’attacco complessivo al modello di sviluppo capitalista, al modello delle grandi opere. Tanti i cartelli e le bandiere NoTav. Ma anche tanti i cartelli e le prese di parole sulle scelte politiche cittadine: dal no al Passante di mezzo, alla difesa del bosco dei Prati di Caprara. Tanti gli attacchi anche a Salvini e all’attuale Governo”. Si può registrare “stupore per i numeri impressionanti. Stupore- continua il Cas- per la lucidità e la consapevolezza che a larghi tratti ha dimostrato questo corteo. Ma fino ad un certo punto. Solo chi in questi anni, in questi ultimi mesi, non è stato presente nelle scuole, nei capannelli, sulle panchine di quartiere, non riusciva ad immaginare una esplosione simile. Perché va bene la spinta e lo sciacallaggio mediatico e politico, ma oggi c’era tanto, molto di più. C’era soprattutto una voglia di presa di parola e di protagonismo che per gli studenti e le studentesse manca da troppo tempo”. E quella degli assessori comunali scesi in piazza non è stata altro che una “sciagurata passerella”, scrive il Cas.

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Il Cua ha annunciato i vincitori dell’ultima edizione del premio di laurea intitolato a Francesco Lorusso. Si tratta di: Fabio Verna, “Thomas Sankara: Le idee non si possono uccidere” (Università di Bologna); Flavio Ferri, “L’origine del tribunato della plebe” (Università di Milano); Martin Fraiberger, “Thomas Muntzer e la guerra dei contadini: la giustificazione teologica della ribellione” (Università di Padova); Gioacchino Orlando, “No Justice No Peace. Memoria, identità, organizzazione e violenza nella lotta per l’autodeterminazione afroamericana” (Università di Roma La Sapienza). “Complimentandoci con i vincitori di questa edizione, continuiamo a liberare i nostri saperi, costruire visioni differenti, trasmettere la passione di una narrazione storica con nuovi strumenti e canali. A breve le informazioni necessarie per la prossima edizione del Premio”, scrive il Cua.

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“Rompere con la democrazia per divenire partigiani”. Si intitolano così le considerazioni pubblicate da Hobo a margine dell’AntifaFest 2.0, che si è svolto al  Pacì Paciana di Bergamo il 2 e 3 marzo. Un passaggio del testo diffuso dal collettivo: “Cosa significa oggi essere militanti di una parte collettiva nelle metropoli contemporanee? A questo dobbiamo pensare, su questo dobbiamo riflettere: su dove e come il militante di parte nella metropoli, oggi, costruisce mobilitazione e sabota gli ingranaggi della macchina capitalistica, senza la paura di non avere una risposta già pronta, con il coraggio di cercarne altre, a prescindere dal tempo che ci vorrà per trovarle. Per uscire dalla pozzanghera e affrontare il mare sulla vecchia rotta, sì, ma con nuove bussole”.