Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Ieri flash mob di Fridays for future per denunciare i molteplici sforamenti dei limiti di pm10 | Studente arrestato in Egitto, l’accusa è aver diffuso false notizie su Facebook | Dozza, detenuto celiaco e diabetico potrà far acquistare alimenti all’esterno | Sgb su vertenza Comune: “Si teme il confronto con i lavoratori?”.

08 Febbraio 2020 - 19:46

L’inquinamento dell’aria è stato il focus del flash mob che ieri pomeriggio ha visto i ragazzi di Fridays for future accasciarsi a terra come morti in piazza Maggiore, per denunciare i livelli di polveri sottili e di particolato registrati a Bologna a gennaio che hanno superato i valori limite 11 giorni le prime e per 17 il secondo.

“Abbiamo respirato aria più inquinata del limite più spesso di un giorno si’ e uno no”, spiegano. Al termine del flashmob si è tenuta nella stessa piazza, come annunciato, un’assemblea pubblica in vista del quinto sciopero globale del clima, previsto per il 24 aprile.

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Patrick è stato accusato di diffondere false notizie sui social media, spingere le persone a protestare contro le istituzioni, spingere le persone a sollevarsi contro le istituzioni e usare i social media in modo da danneggiare la sicurezza nazionale”. Lo ha spiegato Mina Thabit, responsabile dell’Egyptian Commission for rights and freedoms, l’ong per la quale Zaki collabora, e suo amico, aggiungendo che si tratta di accuse “che il regime impiega per mettere facilmente la gente in carcere. Eppure non sono  fondate: Patrick è un ragazzo tranquillo, non ha mai fatto niente di male e non ha precedenti. E’ solo un attivista per i diritti”. Ciò nonostante, “”e’ molto probabile che dopo l’interrogatorio, Zaki sara’ incarcerato”. Al momento è stato trasferito al commissariato di Mansoura ed è ancora sotto interrogatorio. Zaky “è stato picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato in merito al suo lavoro e al suo attivismo. I legali ci hanno assicurato che sul corpo mostra segni visibili delle violenze”, riferisce l’ong Egyptian initiative for human rights (Eifr).

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Ci sono sviluppi sulla vicenda di Endrit Haxhia, l detenuto celiaco e diabetico che, alla Dozza, non poteva accedere a cibo adeguato alle sue necessità. Il garante Antonio Ianniello ha fatto sapere che la direzione del carcere e la ditta incaricata dei pasti hanno accordato la possibilità di acquistare all’esterno i prodotti richiesti dal detenuto, e spiegato che gli sono stati forniti buoni cartacei, benché dall’1 luglio 2019 l’Asl abbia smesso di emanarne cominciando a versare la quota direttamente sulla tessera sanitaria. Ma quella di Endrit Haxhia è scaduta”. Tuttavia, scrive lo stesso Haxhia in una lettera a Redattore Sociale, essi sono “accettati solo da un negozio in una frazione di Granarolo, cosi’ il mio avvocato è obbligato a fare la spola tutti i mesi. Perchè non posso andare a rifarmi la tessera?”.

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“L’interruzione della trattativa del 30 Gennaio scorso ha delle ragioni molto semplici: abbiamo chiesto di poter trattare sul Contratto decentrato come Rsu del Comune di Bologna e non su una piattaforma proposta dai sindacati territoriali senza che il resto dei delegati eletti dai lavoratori del Comune ne fosse a conoscenza. La nostra richiesta è semplice e si attiene alle norme e ai regolamenti esistenti”. Lo scrive Sgb, aggiungendo che “nel pomeriggio si è poi tenuto il Coordinamento Rsu dove non c’è stata alcuna possibilità di discutere e condividere una piattaforma unitaria, né tanto meno procedere alla convocazione delle assemblee con i lavoratori necessarie in una fase come questa per informare e accogliere le loro istanze. Tema dolente: si ha forse paura del confronto con i lavoratori?”.