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Cua: si apre la terza edizione del Premio di laurea Francesco Lorusso, per partecipare bisogna inviare le tesi entro il 5 aprile | Reportage fotografico sull’ex caserma Sani: “Ecco il tesoro sottratto e promesso alla speculazione” | Secondo i carabinieri l’operaio trovato morto a Valsamoggia si è suicidato.

26 Dicembre 2019 - 17:57

Il Cua annuncia che si apre la terza edizione del Premio di laurea Francesco Lorusso, “progetto nato nel 2017 da un’idea della casa editrice Red Star Press e del Collettivo Universitario Autonomo di Bologna per celebrare la memoria di Francesco Lorusso, studente e militante di Lotta Continua ucciso l’11 marzo del 1977 dalla polizia in via Mascarella, a Bologna”. Spiega il collettivo: “Ti laurei entro la sessione di marzo 2020? Pensi che il tuo elaborato sia interessante ma nessuno lo valorizza? La tua tesi, discussa in qualsiasi disciplina, affronta queste macrotematiche: conflittualità sociale; critica delle istituzioni e dell’esistente; cultura della resistenza e dei movimenti sociali”. Per partecipare bisogna inviare la tesi entro il 5 aprile alla e-mail redstarpress@email.it, informa il Cua. “Le tesi vincitrici verranno pubblicate dalla casa editrice Red Star Press e i vincitori e le vincitrici contattat* entro aprile 2020”.

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“Ex caserma Sani – Il tesoro sottratto e promesso alla speculazione”. Si intitola così il reportage fotografico [pdf] diffuso dalle/i occupanti del complesso di via Ferrarese (sotto minaccia di sgombero) per mostrare l’enorme patrimonio di strutture e spazi verdi che si nasconde dietro la recinzione dell’area un tempo militare. “Dopo aver lasciato l’ex caserma Sani chiusa e abbandonata per più di 20 anni, oggi Comune e Cassa Depositi e Prestiti promettono di svendere l’area al cemento. Il Poc 2016 destina il 70% dell’edificato a residenziale privata e il 30% a commerciale (supermercati, parcheggi etc) e ricettivo (hotel). Degli attuali 41.000 metri quadrati dedicati ad aree verdi, approssimativamente, 7.000 metri quadrati verranno privatizzati e almeno 12.000 metri quadrati cementificati o pavimentati per la viabilità. L’esperienza autogestita che il 15 novembre 2019 ha aperto i cancelli dei dieci ettari di verde e archeologia industriale è a rischio di sgombero”.

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Si è suicidato il 27enne indiano che lavorava come operaio in un caseificio di Stiore, frazione del Comune di Valsamoggia, trovato morto alcuni giorni fa in un macchinario trincia paglia: questa la conclusione a cui sono arrivati i Carabinieri. Dagli accertamenti e dalle informazioni raccolte dalle persone che sono state sentite dai militari è emerso che l’uomo aveva dei problemi personali per i quali era anche seguito. In un primo momento non era stata esclusa l’ipotesi di un incidente sul lavoro.