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La memoria scivola via: rischio di franare il monumento che ricorda le vittime dell’eccidio nazifascista del 1944 a Sabbiuno | Blitz de Il padrone di merda contro un’attività che “deve migliaia di euro ad almeno cinque dipendenti” | Cremona 2015, concesso l’affidamento in prova a Matteo.

15 Dicembre 2019 - 17:00

La memoria scivola via. Il calanco dove nel 1944 si consumò l’eccidio nazifascista di Sabbiuno sta cedendo e rischia di portare con sè il monumento che sotto forma di muro ricorda sul luogo le vittime (tra i cadaveri lì ritrovati anche quelli di Tempesta e Terremoto. Il rischio è sicuramente noto da tempo e lo ha confermato nei giorni scorsi il Comitato per le onoranze ai caduti, in vista del 75esimo anniversario della strage che è ricorso ieri. “La struttura del calanco per natura si erode e se lasciassimo andare il monumento, lo perderemmo”, ha comunicato il Comitato, aggiungendo che a novembre la bonifica renana ha fatto un sopralluogo e preventivato lavori per 20.000 euro, che lo stesso Comitato ha spiegato di avere a disposizione. I lavori dovrebbero iniziare nel 2020 dopo che la bonifica avrà finito gli interventi legati ai danni causati dal maltempo delle settimane scorse.

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Nuovo blitz de Il padrone di merda, le maschere bianche sono comparse in una pasticceria “dove almeno cinque dipendenti aspettano migliaia di euro ciascuno di stipendi non pagati. Il pdm del posto inoltre è stato segnalato per atteggiamenti aggressivi, minacce fisiche, molestie alle dipendenti, e intimidazioni ai ragazzi che chiedevano quanto dovuto. Molti si sono licenziati senza avere avuto un centesimo, e sono stati costretti ad abbandonare la città perché senza possibilità di pagare l’affitto. Ovviamente tutto questo non tocca la famiglia del proprietario che continua a gestire il posto, dopo che non è rimasto quasi nessun dipendente esterno. La reazione alla nostra visita è chiaro: lo stesso perfetto stile mafioso e violento riservato ai dipendenti. Non temete, vi faremo sganciare fino all’ultimo euro dovuto!”.

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Dopo le condanne per la manifestazione antifascista del 2015 a Cremona “il Tribunale di Sorveglianza di Brescia, con sentenza in merito all’udienza del 10 dicembre 2019, ha concesso a Matteo, antifascista leccese che ha studiato a Bologna, di poter scontare il residuo pena (tre anni, quattro mesi e 28 giorni) in affidamento in prova ai servizi sociali, con una serie di limitazioni di carattere personale: rientri notturni, restrizioni riguardo le frequentazioni e la possibilità di movimento. Siamo felici di questo piccolo traguardo, ma noi non ci fermiamo, non ci basta”. E’ l’aggiornamento diffuso dalla pagina NO419cp // Distruggiamo il reato di devastazione e saccheggio, che continua: “Poco tempo fa Matteo ha diffuso una lettera in cui ribadiva la necessità di trovare gli strumenti per smontare il reato di devastazione e saccheggio. Perchè nessuno resti solo di fronte a questo dispositivo infame, è questa la strada che vogliamo intraprendere… Libere tutte liberi tutti!”.