Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Aumentano le adesioni alla rete Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana – Splai | L’Università installa una panchina rossa contro la violenza sulle donne, Noi Restiamo: “Solo pinkwashing” | Incidente fattorino, Riders Union: “Deliveroo deve risarcirlo” | Friday for future, striscione davanti a Zara: “Fast fashion è sfruttamento di corpi e pianeta”.

22 Novembre 2019 - 21:21

“Cresce il numero delle associazioni, sindacati, movimenti, artigiani, commercianti, centri culturali e sportivi in tutta Italia che si sono associati alla rete Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana – Splai. Da Torino a Lampedusa, da Trieste alla Sardegna, siamo tantissimi!”, scrive il movimento Bds – Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni. “La rete Splai è cresciuta del 50 per cento dal lancio a giugno e ora conta più di 150 aderenti. Gli associati alla rete Splai si impegnano a non intrattenere rapporti con istituzioni e imprese coinvolte nelle violazioni del diritto internazionale e che sostengono le politiche israeliane che discriminano i palestinesi e negano loro i diritti fondamentali”. Le adesioni crescono anche a Bologna. La mappa e l’elenco con cui viene aggiornata la ramificazione della rete Splai segnalano: associazione Bianca Guidetti Serra, Noi Restiamo, Rete dei comunisti, Universitari contro l’apartheid israeliano, Tpo, Polisportiva Hic Sunt Leones, Làbas, Vag61, Mediateca Gataway, associazione Sopra i ponti, i circoli Ritmolento, Barnaut e Granma, la bottaga Ex-aequo, caffetteria Al Salam, Link, circolo Granma, collettivo Handala e Pax Christi, Usb, Donne in nero, Potere al popolo, Camilla.

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Una panchina rossa come il sangue, per ricordare tutte le donne vittime di violenza e dire basta ai femminicidi: è l’opera permanente che l’Università ha deciso di installare nel cortile del pozzo di Palazzo Poggi, in via Zamboni 33. La panchina sarà inaugurata il 27 novembre dal rettore Francesco Ubertini, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Solo “pinkwashing”, commenta Noi Restiamo, visto che l’Ateneo “non si preoccupa di esprimersi o prendere provvedimenti contro i molestatori che la attraversano. E’ notizia di poche settimane fa quella delle molestie di un docente a una studentessa durante e dopo un colloquio di lavoro come segretaria (offerto peraltro su Bakeka.it e non con un bando pubblico). Così come le molestie a ricevimento di un docente ai danni di un’altra studentessa”.

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I diritti dei fattorini finiscono “sott’acqua”, scrive Riders Union, visto che in questi giorni c’è stata una prolungata allerta meteo ma “nonostante ciò le aziende del food delivery preferiscono non rinunciare al profitto generato dalle consegne, non chiudendo il servizio e anteponendo alla messa in sicurezza di chi lavora i propri rapaci interessi economici, costringendoci tramite il sistema a cottimo a correre sotto la pioggia. In queste circostanze non ci viene fornito del materiale idoneo per resistere alla intemperie né, tanto meno, vengono fatti dei corsi di formazione per garantire la nostra sicurezza. A farne le spese per ora è stato un nostro collega di Deliveroo, coinvolto sabato scorso in un terribile incidente sul lavoro che lo costringerà ad almeno tre interventi chirurgici su naso, vertebre e occhi oltre a un lungo periodo di degenza. Pretendiamo giustizia per quello che è successo, Deliveroo deve risarcire il nostro collega per i danni subiti e per i costi delle operazioni che dovrà affrontare, nessuno deve essere lasciato indietro!”.

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“Oggi,durante la critical mass, abbiamo appeso uno striscione ribadendo che noi non ci fermeremo e continueremo a lottare per il nostro futuro! Lo striscione è stato messo, non a caso, davanti a Zara, icona della fast fashion e dello sfruttamento che mette in atto sui corpi e sul pianeta”. Lo scrive in rete Friday for Future. Sullo striscione c’era scritto: “Verso il 29 novembre, quarto sciopero globale per il clima! Block the planet!”