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Until the revolution: “Sanzionato il negozio di merchandising dell’Università, stop al greenwashing!” | Ieri in piazza Nettuno presidio in solidarietà al popolo cileno e “contro la repressione scatenata dal presidente Piñera” | Morto uno stampatore che aveva avuto un incidente sul lavoro alle rotative del Carlino.

30 Ottobre 2019 - 19:40

“Dopo il blitz allo store di Eni della scorsa settimana, oggi- segnala Until the revolution– siamo andati a sanzionare un altro negozio di merchandising, quello dell’Unibo, proprio per individuare l’altro protagonista di un’azione di greenwashing portata avanti nel mondo universitario bolognese. L’Unibo infatti sull’onda delle rivendicazioni sociali sul tema della giustizia climatica, sta cercando di tingersi di verde promettendo borracce come regalo per i nuovi iscritti e organizzando eventi a tema ecologico; allo stesso tempo però perpetua accordi con un vero impero di devastazione ambientale, proponendo una laurea magistrale in collaborazione con Eni. Credono di riuscire a prenderci in giro reinventandosi, seguendo la “tendenza” del momento, ma non siamo più disposti a rimanere indifferenti di fronte a certe contraddizioni, pretendiamo che l’Università prenda una posizione reale e che blocchi ogni accordo con tutte le aziende che distruggono vite e territori. Stop al greenwashing! Le vostre borracce sono piene di ipocrisia!”.

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Presidio in piazza Nettuno, ieri sera, per esprimere solidarietà al popolo cileno in rivolta e “manifestare contro la repressione scatenata in Cile dal presidente Piñera e da Carabinieri e militari”. Tra i partecipanti, le/gli attiviste/i di Noi Restiamo che hanno scritto durante il presidio: “Siamo in tanti in piazza solidali con il popolo cileno in lotta contro decenni di neoliberismo e contro una dittatura che non è mai davvero stata superata, come ci dimostra la violenza di questi giorni del governo e dell’esercito cileno!”. Dalla piazza sono partiti fischi durante un intervento dell’assessore comunale Matteo Lepore.

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Ieri è deceduto uno stampatore impiegato nella rotativa del Resto del Carlino di Bologna. Il lavoratore era rimasto gravemente ferito ad una mano in un incidente sul lavoro. L’uomo, 61 anni, è morto “per cause ancora da verificare” mentre era ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Modena, che spiega: “Era stato sottoposto nei giorni precedenti a un complesso intervento conservativo, nel reparto di chirurgia della mano, a seguito di un infortunio sul lavoro che aveva procurato un serio trauma alla mano destra”. L’azienda ospedaliero-universitaria di Modena ha segnalato oggi l’episodio in Procura. Appresa la notizia del decesso, ieri sera è stato proclamato uno sciopero che ha bloccato l’uscita dei giornali di oggi di tutto il gruppo Monrif (Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno).