Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Riders: “Più che soluzione, modifica decreto Di Maio è apertura nuovo spazio di rivendicazione” | Oggi incontro tra Xm24 e amministrazione, domani “assemblea pubblica di aggiornamento” | Il padrone di merda: “Facebook ci censura” | Noi Restiamo: “Unibo e prestiti d’onore, manovra su pelle studenti” | Cobas Rizzoli: “Personale non sufficientemente formato in sala operatoria”.

16 Ottobre 2019 - 18:32

E’ con un “a morte il decreto, viva il decreto” che Riders Union Bologna commenta l’intervento del Governo sul decreto Di Maio. “La modifica dell’articolo dimostra che siamo finalmente riusciti a imporre al paese una discussione sulla necessità di ricomporre quella zona grigia che è il confine tra autonomia e subordinazione. Un risultato non scontato e che va persino al di là degli stessi riders”. Eppure, “più che essere la soluzione, essa è appena l’apertura di un nuovo spazio di rivendicazione che nei prossimi mesi intendiamo agire con ogni mezzo, assieme ai tanti della nostra generazione che si trovano in condizioni simili. È mancato, infatti, anche a questo governo il coraggio di dire alle piattaforme come organizzare il lavoro per renderlo più sicuro e socialmente sostenibile. Così, in concreto il primo e forse unico cambiamento immediato riguarderà la copertura Inps e Inail. Tutto qua. La tanto sbandierata doppia corsia tra rider stabili e rider flessibili, oltre a risultarci poco chiara, sembra essere rimandata a un riconoscimento per via giuridica della continuità del rapporto di lavoro”.

* * *

Nuovo incontro, oggi, tra Xm24 e l’amministrazione comunale: “Da due settimane gli appuntamenti calendarizzati in principio sono slittati perché il Comune ha chiesto tempo per approfondire le istruttorie sugli spazi. Il Comune ha preso tempo ma noi il tempo non lo abbiamo e ci chiediamo quali buone nuove l’amministrazione ci presenterà per tenere fede ai propri impegni”. Questo il messaggio pubblicato sul sito del centro sociale sgomberato ad agosto, insieme all’appuntamento per una “assemblea pubblica di aggiornamento” domani alle 19 durante il mercato Campi Aperti al ‘parco che Resiste’ di via Gobetti, per “condividere insieme gli esiti del terzo incontro con l’amministrazione previsto per mercoledì sera e costruire insieme le prossime settimane! La Storia infinita contro il Nulla che avanza rilancia!”.

* * *

“Facebook prima ha cancellato tutti i nostri video dove mostravamo i volti dei padroni di merda, poi ha anche limitato le visualizzazioni sulla nostra pagina principale,e per tutta la settimana non potremo comparire nella sezione notizie!”, segnalano sul social network gli attivisti della campagna Il padrone di merda, aggiungendo che il caso scatenante di questa azione di “censura” è stata l’ultima azione “a danno di un professore della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna che ci è stato segnalato come molestatore”.

* * *

“È notizia della settimana scorsa che l’Unibo ha messo un bando sul sito riguardante i prestiti ad honorem finanziati da Unicredit”, segnala Noi Restiamo, che parla di “un’altra manovra sulla pelle degli studenti” e scrive: “Non è certo la prima università a fare questo, già a Torino, per esempio, sono stati introdotti. Il modello è quello americano, dove i prestiti agli studenti sono ormai di routine e hanno ormai superato i mille miliardi di dollari. Questo tipo di accordi rappresenta uno dei momenti salienti dell’aziendalizzazione e privatizzazione dell’istruzione e dell’università: una banca privata presta dei soldi a tasso variabile (nel caso di bologna ha un massimo di 5.000 euro, ma cambia da università ad università) che lo studente dovrà poi restituire. Questo ovviamente se si è in possesso di criteri rigidissimi che riguardano la media, i crediti dati e registrati. Un buon modo per estrarre profitto dalle persone che hanno difficoltà economica o chi, per disguidi burocratici, per cambi di legge o per la fantasia del momento, ha difficoltà ad accedere alla borsa di studio. Per qualsiasi evenienza, è pronto il debito sulla tua testa”.

* * *

“Abbiamo notato che personale infermieristico neoassunto, ancora non sufficientemente formato, viene impiegato nell’equipe chirurgica non in affiancamento ad un collega esperto (come previsto dalla procedura aziendale) ma, addirittura, da solo o in sostituzione di quest’ultimo”. E’ la segnalazione inviata dai Cobas ai dirigenti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. Il sindacato di base chiede di verificare “e, nel caso questo sia accertato, di far provvedere all’affiancamento, per il personale neoassunto, con personale esperto. L’impiego, improprio, del personale neoassunto espone a rischi sia il paziente sia il lavoratore, pertanto, eventuali eventi avversi saranno da imputare a codesta direzione infermieristica ed al coordinamento della sala operatoria”.